I vaccini insieme all'andamento dei contagi, saranno fondamentali per definire le eventuali riaperture di alcune attività commerciali.
Secondo Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, serve ancora tempo: "Guai se pensassimo che siamo fuori dal problema, ci ritroveremmo alla situazione di metà marzo. Le aperture vanno fatte per rispondere alla crisi economica e sociale, ma devono essere ben ponderate"
I parametri per le riaperture
Uno dei parametri che sarà preso in considerazione è l'occupazione delle terapie intensive negli ospedali, dove la maggioranza dei ricoverati ha più di 70 anni.
Chi non vaccina gli anziani, dunque, non svuota le rianimazioni e non apre.
Il governo su questo è stato chiaro, ma raggiungere l'obiettivo delle 500mila somministrazioni al giorno indicato dall'esecutivo per la settimana dal 14 al 20 aprile non è affatto facile.
Il problema principale è la ridotta disponibilità di dosi, ma su questo fronte c'è una buona notizia.
Arriva infatti in Italia il vaccino monodose di Johnson&Johnson: tra martedì e mercoledì sono attese nell'hub della Difesa a Pratica di Mare circa 184mila dosi.
La prima tranche delle 400-500mila che la casa farmaceutica americana si è impegnata a consegnare entro la fine del mese.
Queste si andranno ad aggiungere a quelle in distribuzione da parte di Pfizer, Moderna e AstraZeneca per centrare il primo obiettivo minimo del governo.
"Concludere la vaccinazione degli over 80 entro il mese di aprile"
Al momento quanti vaccini ci sono?
Nei prossimi giorni il nostro Paese dovrebbe poter contare dunque su almeno un milione e mezzo di dosi.
Oltre un milione da Pfizer, 175mila da AstraZeneca, che ha ridotto la consegna del 50%, circa 300mila di Moderna e, appunto, le 184mila di Jonhson&Johnson.
Nei frigoriferi ci sono ancora circa tre milioni di dosi, la metà delle quali del siero dell'azienda anglo-svedese da utilizzare per i richiami.
Le vaccinazioni ancora a rilento
Nel complesso, queste dosi dovrebbero essere sufficienti per raggiungere il traguardo del mezzo milione di somministrazioni al giorno.
Obiettivo indicato dal commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo che ha fissato anche l'ordine delle priorità.
E proprio qui cominciano le note dolenti, perché a più di tre mesi dall'inizio della campagna di vaccinazioni contro il coronavirus.
Infatti solo il 38,79% degli over 80 nel nostro Paese è stato vaccinato anche con il richiamo, mentre il 68,20% ha ricevuto solo la prima dose.
È il dato riportato nel report del governo che ci dice come sono molto più basse le percentuali che riguardano gli italiani tra i 70 e i 79 anni.
In quella fascia d'età, infatti, è stato vaccinato solo il 2,48% e solo il 19,89% ha ricevuto la prima dose.
Numeri più alti invece per gli ospiti delle Rsa: ne sono stati vaccinati il 75,53% mentre la prima dose è stata somministrata al 91,25%, e per il personale sanitario e sociosanitario: le percentuali sono del 75,29% con due dosi e del 91,63% con una dose.
(Today)
Leggi anche:
“I debiti si ora si pagano”, si va verso la bocciatura della pace fiscale
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo
Seguici sul nostro canale Youtube
41esimoparallelo