ASSEGNO UNICO. Riformare il meccanismo di calcolo dell’Isee ridimensionando il peso della casa per irrobustire l’assegno unico per i figli a carico. Governo pronto a cambiare raccogliere uno dei dossier aperti durante la scorsa legislatura. L’operazione alla quale pensa il neo esecutivo è un innalzamento degli importi attraverso una modifica dei requisiti di accesso a questo beneficio, facendo appunto pesare molto meno sull’Isee gli immobili di proprietà della famiglia.
Assegno unico, i beneficiari
Attualmente la platea che ha richiesto l’assegno unico per i figli (in vigore dall’1 marzo scorso) tocca quota 4 milioni di nuclei per 6,5 milioni di figli, mentre la platea potenziale è quasi doppia: 7,3 milioni di famiglie per 11,2 milioni di figli.
L’operazione sta funzionando ma non perfettamente e secondo il nuovo governo, è possibile fare meglio. In che modo? Occorre ricordare che se di mezzo c’è la necessità di mettere le mani sull’assegno unico, allora il possesso di un immobile può diventare un ostacolo.
Ed è per questa ragione che si punta a modificare l’attuale impianto Isee perché i suoi parametri (oggetto di una riforma profonda nel 2015) sono squilibrati e, dunque, non sono più un indicatore affidabile per fotografare la situazione reddituale delle famiglie italiane. Producendo così migliaia di ingiustizie, come ha fatto notare alcuni giorni fa la Caritas. E visto che l’assegno unico viene erogato proprio in base all’Isee, anche questo beneficio non arriva a tutta la popolazione che ne avrebbe bisogno.
L’Isee serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari e diventa necessario soprattutto quando si intende accedere ad una prestazione sociale agevolata.
Dall’assegno unico al bonus bebè e per gli asili nido
Dal Reddito di cittadinanza al bonus energia, passando per l’esenzione dal canone Rai, l’Isee (che mette insieme tutti gli elementi patrimoniali dei nuclei familiari) serve anche per avere il bonus affitti, quello sulla prima casa per i giovani under 36, e le agevolazioni sui mutui. Non solo: è in base all’Isee che si calcola l’esenzione dal ticket sanitario, la riduzione delle tasse universitarie e il costo delle mense scolastiche.
Ma è sull’assegno unico che, secondo ampi settori della maggioranza che sostiene il nuovo governo, l’Isee genera problemi di equità. Attualmente, con un Isee inferiore a 15mila euro, tre figli minori e genitori lavoratori, l’importo dell’assegno può arrivare a 700 euro al mese (175 euro a figlio più una maggiorazione di 85 euro dal terzo figlio e 30 euro perché i genitori lavorano).
Secondo gli esperti, basterebbe rivedere alcuni parametri che concorrono alla formazione del reddito. Per questa ragione, a Palazzo Chigi, ipotizzano di ridurre il peso del patrimonio immobiliare. Anche se occorre ricordare che sotto i 52 mila euro (incrementati di 2.500 euro per ciascun figlio convivente) la casa non conta ai fini Isee.
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