PERUGIA. "Non voglio più vedere mia figlia. Tuttavia, non importa quanto io sia arrabbiata con lei, devo ammettere che è stata una madre che amava follemente Alex e che non poteva accettare la decisione del giudice (di affidare il bambino al padre, ndr). Ma come può qualcuno uccidere il proprio sangue? E' orribile". A parlare - come riporta La Nazione - è la madre di Katalina Erzsebet Bradacs, 44enne ungherese fermata a Città della Pieve (Perugia) per l'omicidio del figlio di 2 anni. Secondo il gip, la donna aveva preparato un alibi. La "messa in scena, la preparazione di una giustificazione ancora prima di commettere il reato" in vista di "qualcosa che stava programmando di fare e che purtroppo ha poi commesso denotano una davvero spiccata pericolosità sociale".

Il gip: "La madre del bimbo ucciso aveva preparato alibi"

La "messa in scena" sarebbe iniziata già 24 ore prima dell'omicidio. Da un controllo a carico della donna il giorno precedente la morte del bambino, è emerso - si legge ancora nel provvedimento - che la 44enne aveva giustificato il possesso di un coltello poi sequestrato come "difesa personale" perché era "spaventata dalla numerosa presenza di immigrati pericolosi", che "violentano le donne e ammazzano i bambini". "Quasi anticipando - sostiene il gip - quello che il giorno dopo avrebbe detto essere accaduto a suo figlio". Un alibi però, secondo il giudice, del quale avrebbe fatto parte anche una ferita a un suo braccio che la donna si sarebbe procurata, "una messa in scena", una lesione che "verosimilmente lei stessa si è provocata con la stessa arma usata per l'omicidio". Nel provvedimento di fermo si sottolinea poi che gli elementi raccolti durante le indagini "confermano" che la donna è' sempre stata "da sola" con il figlio "nei momenti precedenti e immediatamente successivi all'omicidio". Il quadro è delineato dal giudice nel provvedimento con il quale ha convalidato il fermo della donna disponendo per lei la custodia cautelare in carcere, come chiesto dal sostituto procuratore Manuela Comodi. Anche se Bradacs continua a dirsi innocente con il suo difensore Enrico Renzoni, pur essendosi avvalsa della facoltà di non rispondere con il gip. Un delitto dal movente ancora "inspiegabile" per gli inquirenti. Nella richiesta di convalida del pm si evidenzia tuttavia la "pendenza" in Ungheria di una controversia con il padre del piccolo per il suo affidamento. Circostanza che - sostiene il gip nelle motivazioni - "in ipotesi" avrebbe potuto "indurre nella donna il timore che gli venisse sottratta la custodia". Dall'indagine dei carabinieri emerge che a chi le aveva dato ospitalità a Chiusi la donna aveva chiesto di poter rimanere un giorno in piu' perche' "doveva proteggere suo figlio dal pericolo che costituiva un suo compagno". Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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