NAPOLI - JUVE. Niente divieto di trasferta per Napoli-Juve di venerdì, partita connotata da "elevati profili di rischio": la vendita dei biglietti era stata ormai quasi ultimata.

Ci sarà però un sensibile rafforzamento dei controlli sui tifosi ospiti. Nella prima riunione dopo il 'far west' sull'A1 di domenica scorsa, l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha alzato le misure di sicurezza per evitare incidenti.

E' stato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi

A raccomandare all'organismo la "massima severità" in fase preventiva contro le tifoserie violente, oggi nella riunione al Viminale con i vertici del calcio: il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, il presidente della Lega calcio, Lorenzo Casini, oltre al capo della polizia, Lamberto Giannini.

Napoli - Juve - Per la partita di venerdì al San Paolo

Dunque, sono state decise una serie di misure aggiuntive a quelle disposte nella precedente riunione dello scorso 4 gennaio: servizi di filtraggio dei tifosi ospiti in partenza, servizio di accompagnamento in sicurezza, impiego di un'adeguata quota di steward in trasferta e delle forze di polizia nelle attività di prefiltraggio e filtraggio.

Per l'incontro caratterizzato da "profili di rischio" del 22 gennaio Juve-Atalanta, poi, decisa la vendita dei biglietti per i tifosi ospiti solo ai residenti in provincia di Bergamo che hanno aderito ai programmi di fidelizzazione della società, l'impiego di un adeguato numero di steward e il rafforzamento dei servizi di controllo, anche nelle attività di prefiltraggio e filtraggio. Divieto di trasferte per ora in stand-by, dunque.

Napoli - Juve - La riunione di oggi

Si è aperta con l'analisi dei dati che indicano come negli ultimi 4 anni siano drasticamente diminuiti gli incidenti legati agli eventi sportivi.

Gli scontri ormai da tempo non avvengono più negli stadi

E le autostrade sono uno dei punti critici, come si è visto domenica. Le forze dell'ordine sono dispiegate - lo erano anche in quell'occasione - per evitare incroci pericolosi agli autogrill. Ma ora si dovrà assolutamente evitare il rischio che possano esserci contatti tra ultras rivali che si danno appuntamento proprio per scontrarsi.

E' quindi necessario un maggior coordinamento sulla definizione dei calendari in raccordo con l'Osservatorio. Una richiesta forte arrivata dai rappresentanti dello sport è quella di promuovere il ricorso all'impiego di tecnologie più avanzate, anche con il riconoscimento facciale attraverso telecamere che scannerizzano gli ingressi, in modo da identificare in tempi brevi i responsabili degli scontri e tenerli lontani dagli stadi. Iniziative simili sono state adottate da squadre in diversi campionati europei ma sul punto sono però emersi elementi di criticità legati alla privacy che dovranno essere valutati.

Napoli - Le mancate convalide degli arresti

Si è parlato anche delle mancate convalide degli arresti in flagranza differita disposte dai magistrati per i tifosi fermati dalle forze dell'ordine. Dopo quelli di ieri, oggi è toccato ad Antonio Marigliano, ritenuto dalla Digos di Napoli coinvolto negli scontri.

Dopo il video depositato dal legame il gip ne ha però ordinato l'immediata rimessione in libertà del tifoso campano. "L'atteggiamento tenuto dall'indagato (non connotato da alcun intento offensivo nei confronti di cose o persone, tanto da essere ripreso mentre camminava a una certa distanza dal luogo degli scontri, portandosi in direzione opposta)", secondo l'ordinanza della magistrata Ivana Salvatore, induce "a ritenere insussistenti effettivi motivi di necessità e di urgenza, tali da giustificare un immediato arresto".

Nelle valutazioni del Viminale

Le eventuali responsabilità di violenze potranno essere accertate anche senza l'arresto prima del processo. Per diversi dei tifosi identificati scatterà comunque il Daspo. Le scarcerazioni non sono però piaciute agli apparati di sicurezza.

Per il portavoce dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, Girolamo Lacquaniti, "sono un fatto tecnicamente grave, non solo e non tanto per i tre soggetti rimessi in libertà ma perché di fatto il gip ha sconfessato una norma finalizzata ad intervenire in modo specifico ed efficace nel difficile settore dei reati da stadio".

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