CASAVATORE – Cade dal tetto di un capannone abbandonato batte la testa al suolo: è grave. Come riportato dal giornale Internapoli, i fatti risalgono al 20 luglio in via Evangelista Torricelli, a Casavatore.
La dinamica è in via di ricostruzione, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale che hanno proceduto coi rilievi e hanno ascoltato alcuni dei testimoni. A quanto pare il 12enne era con un gruppo di amici, si era intrufolato nel capannone abbandonato, ed era riuscito a salire sul tetto. A quel punto avrebbe perso l’equilibrio, forse a causa di un piede in fallo o del cedimento di qualche elemento strutturale, e sarebbe precipitato.
Nella caduta ha riportato diverse contusioni, ma quello che preoccupa maggiormente è il trauma cranico: dopo la caduta dal capannone, ha battuto la testa a terra, in ospedale è stato sottoposto a diversi esami diagnostici per valutare l’entità dei danni. I medici dell’ospedale Santobono, dove il ragazzino si trova tuttora ricoverato, hanno escluso il pericolo di vita ma per sciogliere la prognosi sarà necessario monitorare l’evoluzione del trauma. Sul luogo dell’incidente non ci sono telecamere di videosorveglianza, nessuna telecamera quindi potrà aiutare a stabilire la dinamica. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Casavatore. Fonte: Internapoli
Stefano cade in un pozzo e muore a 12 anni: lo strazio dei genitori
Si chiamava Stefano Borghes il bambino di 12 anni precipitato ieri mattina in un pozzo artesiano di trenta metri a Gorizia, nel cuore del Parco Coronini Cronberg.
Il bimbo sarebbe salito sulla botola metallica che in quel momento era chiusa ma ha ceduto sotto il suo peso lasciandolo cadere nel vuoto; un volo che si è rivelato fatale visto che il pozzo era a secco di acqua. Stefano stava partecipando insieme a un gruppo di coetanei a un Centro estivo organizzato dai Salesiani, che a causa del covid avevano optato quest’anno per attività da svolgere all’aperto.
Ieri mattina nel parco goriziano c’erano due gruppi di sette ragazzini, tutti intenti a giocare a orienteering, una sorta di caccia al tesoro che si sarebbe dovuta concludere in tarda mattinata. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri intorno alle 10 il gruppo di Stefano si trovava nei pressi del pozzo, una costruzione artificiale in muratura circolare alta circa 70 centimetri e dal diametro di 120.
La tragedia
Si sarebbe consumata in un istante. Il 12enne sarebbe infatti salito sul pozzo probabilmente alla ricerca di qualche indizio per la caccia al tesoro. La struttura era coperta da un cerchio di metallo ancorato al pozzo grazie ad alcune staffe.
La copertura, sempre secondo i soccorritori, era alloggiata all’interno, a circa 70 centimetri dall’apertura del pozzo. Una botola, quindi, che si è trasformata in una trappola mortale. I soccorsi sono arrivati subito, rivelandosi però inutili.
Ora spetterà agli inquirenti stabilire se ci siano eventuali responsabilità nella disgrazia, in particolare se la copertura metallica del pozzo sia stata a norma. Secondo fonti istituzionali si trattava di un “tappo” la cui sicurezza sarebbe stata più volte verificata; secondo i soccorritori, invece, di una copertura instabile e precaria. (Fanpage)
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