TERAMO. È iniziato questa mattina alle 11:30 l’accertamento di morte per
Flavia Di Bonaventura, la 22enne di Roseto coinvolta all’alba di ieri nell’incidente di Scerne Pineto, in cui sono rimasti feriti altri due giovani ricoverati negli ospedali di Teramo e Pineto.
I tre giovani erano in bici prima di essere investiti da un’auto, guidata da un 34enne risultato positivo all’acoltest.
L’accertamento terminerà alle 17:30, in seguito sarà possibile avviare le procedure per la donazione di organi, avendo la ragazza espresso in vita la propria volontà.
Teramo - L'incidente
La 22enne, sottoposta insieme ad un coetaneo al Mazzini di Teramo ad un lungo intervento chirurgico era apparsa in condizioni disperate.
Le studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma, era stata operata per decomprimere un edema cerebrale e accedere uno bagliore di speranza. Oggi quel filo di speranza si è spezzato.
Chi era Flavia Di Bonaventura
Figlia di un commercialista e nipote del famoso pittore
Riccardo Celommi, viene descritta da tutti come “una giovane molto brava, con un talento per l’arte” che aveva influenzato i suoi studi.
Il cordoglio
“I giovani non dovrebbero morire mai, e quando succede non troviamo le parole per descrivere un dolore troppo grande. Oggi è il giorno più brutto per la nostra comunità, perché Flavia non ce l’ha fatta, e noi siamo affranti, storditi dal dolore”, scrive il sindaco di Roseto
Mario Nugnes.
“Per quanto possa essere grande la nostra fede facciamo sempre fatica a comprendere il significato della morte. Oggi è uno di quei giorni. Flavia era e resterà per sempre la persona più speciale che io abbia conosciuto, con dei valori che pur così giovane la portavano ad essere leader della sua vita e nei confronti dei suoi amici per i quali, sono certo, ora sta pregando in compagnia degli angeli. Flavia era e resterà luce piena, sostanza, un sorriso contagioso con il potere riservato ai supereroi di illuminare il mondo”.
“Tutti noi che l’abbiamo conosciuta ed amata sappiamo bene che Flavia sarà il nostro ‘sempre e per sempre’, ma oggi è tutto troppo difficile da accettare. La fede ci insegna che c’è luce anche nel dolore più grande, e noi la cercheremo ogni giorno affinché possa illuminare il cammino di Antonio e Raffaella, di Giulia, di noi tutti. E anche di Flavia”. (AbruzzoWeb)
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