Grosseto, la denuncia: "Multati per aver portato mia figlia a un controllo post trapianto".
Hanno denunciato di essere stati fermati da una pattuglia della polizia stradale mentre portavano la figlia di otto anni a un controllo post-trapianto e di essere stati multati sull'Aurelia prima di Livorno per aver contravvenuto alle disposizioni sulle misure di contenimento per l'emergenza sanitaria da coronavirus. Sanzione da 533 euro. La famiglia di Grosseto che era in viaggio per una visita di controllo prevista all'ospedale Santa Chiara di Pisa. La bimba aveva avuto un trapianto di midollo osseo, dovuto ad una leucemia mieloide acuta, l'estate scorsa. "Ricorreremo in giudizio - ha detto il legale della famiglia, avvocato Simone Falconi portando alla luce la vicenda - Non c'erano requisiti per elevare questo verbale e perciò presenterò ricorso nelle sedi giudiziarie competenti. Parlerò anche coi questori di Grosseto e Livorno e col prefetto di Grosseto per metterli al corrente della situazione". Secondo quanto riferito l'auto era guidata dal padre ed è stata fermata nei pressi di Romito, sull'Aurelia a pochi chilometri da Livorno. Il padre guidava. A bordo c'erano la mamma, la piccola e il fratellino. Al controllo, una pattuglia ha contestato il viaggio: lontani da casa e troppi in auto. "La madre non se la sentiva di guidare perché è neopatentata - racconta il padre in un filmato su Fb che ha fatto già oltre 7.000 visualizzazioni - e la bimba vuole la mamma quando entra nel reparto di ospedale. Ecco perché eravamo tutti insieme. Ho spiegato questo alle forze di polizia che mi hanno fermato ma non c'è stato nulla da fare, hanno multato lo stesso". Tra l'altro, precisa, "siamo tutti negativi al Coronavirus, viviamo insieme e tutti siamo stati sottoposti a tampone proprio per la patologia di mia figlia", come categoria fragile dove un eventuale cluster familiare da Covid potrebbe causare seri danni. "Sono in cassa integrazione - racconta ancora il padre - e questo mese ho riscosso 590 euro, quasi quanto la multa. Quello che ci è accaduto ha dell'incredibile. Siamo stati trattati peggio dei ladri". La vicenda personale della bimba è nota in Maremma già dall'estate 2019, quando partì una catena di solidarietà, tipo raccolta fondi e concerti per sostenere la famiglia nelle cure. La bambina venne curata al reparto di ematologia oncologica di Pisa dove ha avuto un trapianto di midollo osseo. Adesso sta svolgendo la convalescenza per guarire definitivamente e le visite di controllo fanno parte del percorso che deve seguire. Fonte: Repubblica Leggi anche Coronavirus in Campania: infermiera di turno per 24 ore a Pasqua in ospedale, il marito la va a prendere. Multato. Seguici su Facebook 41esimoparallelo