Davide Carbisiero e il presunto assassino Francesco F.
Davide Carbisiero e il presunto assassino Francesco F.

«Non volevo fargli del male, siamo cresciuti insieme». È con queste parole, tra lacrime e sconforto, che Francesco F., 17 anni, ha cercato di spiegare l’orrore compiuto davanti al giudice del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Il ragazzo è accusato dell’omicidio di Davide Carbisiero, 19 anni, originario di Succivo, morto nella notte tra sabato e domenica all’interno di una sala giochi a Cesa, in provincia di Caserta.

Durante l’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Stefania D’Onofrio, Francesco ha confermato quanto già ammesso ai carabinieri: ha sparato lui il colpo mortale, ma sostiene che si sia trattato di un tragico incidente. “Stavamo scherzando, gli stavo solo mostrando la pistola. Non sapevo potesse partire un colpo”, ha detto al giudice, sottolineando come l’intenzione non fosse quella di uccidere, bensì quella di mostrare l’arma che, a suo dire, era caricata senza che lui ne fosse consapevole.

Il dramma nella notte: Davide colpito a morte nella sala giochi

I fatti si sono verificati nella tarda serata di sabato, all’interno di una sala giochi nel cuore di Cesa, frequentata da molti giovani della zona. Davide e Francesco erano lì insieme, come tante altre volte. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due stavano parlando quando Francesco ha estratto una pistola, forse per vantarsi o forse per gioco. Un gesto che si è rivelato fatale: un proiettile ha colpito Davide al petto, uccidendolo quasi all’istante.

L’allarme è stato lanciato immediatamente, ma all’arrivo dei soccorsi non c’era più nulla da fare. Il 19enne è morto davanti agli occhi degli amici, in una scena drammatica che ha sconvolto l’intera comunità.

Il 17enne resta in custodia: convalidato il fermo

A seguito dell’interrogatorio, il giudice ha deciso di convalidare il fermo e disporre la permanenza di Francesco presso l’Istituto penale minorile di Napoli, in attesa delle ulteriori fasi processuali. Le indagini proseguono per accertare la provenienza dell’arma e chiarire ogni dettaglio della dinamica. Gli inquirenti non escludono l’ipotesi che l’arma fosse illegalmente detenuta.

Nel frattempo, è stato effettuato l’esame autoptico sul corpo di Davide, che ha confermato la causa del decesso: un unico colpo sparato a distanza ravvicinata. La salma è stata successivamente restituita ai familiari.

Lutto a Succivo: domani i funerali del giovane Davide

Una comunità intera è sotto shock. Succivo, paese d’origine della vittima, si prepara a dare l’ultimo saluto a Davide Carbisiero. I funerali si svolgeranno domani, giovedì 17 aprile, presso la Chiesa della Trasfigurazione, dove si attendono centinaia di persone tra amici, familiari e conoscenti. L’amministrazione comunale ha già espresso il proprio cordoglio e ha annunciato l’intenzione di proclamare il lutto cittadino per la giornata della cerimonia.

Il dolore della famiglia e gli interrogativi di una generazione

Intanto, la famiglia Carbisiero è chiusa nel dolore, sconvolta da una perdita che non trova spiegazioni. Gli amici di Davide lo ricordano come un ragazzo «sempre sorridente, gentile, pieno di sogni». Una morte assurda che pone ancora una volta l’attenzione sul tema della diffusione delle armi tra i giovanissimi, e su come in pochi secondi un gesto possa distruggere due vite: quella della vittima, e quella di chi ha premuto il grilletto.

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