"Campania, il solito casino, ne succedono di tutti i colori”. Così Vittorio Feltri torna all'attacco ed ovviamente per difendere la sua Lombardia punta il dito contro al momento forse più "debole” Campania. La Campania dalla faccia gialla come San Gennaro proprio non piace al direttore del quotidiano Libero che, per screditare il premier Conte, porta in prima pagina il caso campano. Un caso sicuramente discusso e che continua a far discutere considerando l'arcobaleno di colori nell'arco nemmeno di un giorno ma di poche ore... Ma ciò non giustifica certo l'egregio Vittorio Feltri che "usa" a suo piacimento la nostra terra e tutto il Sud. Il polverone di questo inverno e i dietrofront che è stato costretto a fare, ritrattando alcune frasi pronunciate e scritte, nulla a quanto pare ha insegnato al direttore.

Campania il solito casino - Ed ecco quindi spuntare il suo nuovo editoriale con tanto di accuse alla Campania: "Giuseppe Conte vuole castigare certi governatori?". Lombardia sì, Campania no: il dubbio del direttore

"Il vero problema - si legge - è che non si capisce più niente. Il governo è totalmente nel pallone, ogni settimana emette un decreto scemo di cui non si comprende il senso. Conte non ha una strategia univoca e detta un divieto appresso all'altro senza spiegarci a cosa sia finalizzato. Nell'ultimo suo documento si parla di zone rosse, zone arancioni e zone gialle, tuttavia si ignora chi debba stabilire il colore delle regioni e delle province. Certamente il Covid non aiuta la lucidità del governo e neppure la nostra, però un minimo di chiarezza dovrebbe piovere da Palazzo Chigi; invece gli italiani brancolano nel buio, sono in balìa di un premier che non ascolta nessuno e agisce a capocchia. La Lombardia è ancora sotto stress, ma non più della Campania dove ne succedono di tutti i colori. Come mai la Regione del nord viene messa sotto sequestro, mentre quella del sud va avanti tranquillamente nel proprio incredibile casino? La sensazione è che il premier voglia castigare le amministrazioni rette dal centrodestra e premiare quelle in cui regna il centrosinistra. Sarebbe un criterio talmente assurdo da meritare una bella censura. Vero che la Lombardia è funestata dal virus, ma non tutta, Bergamo per esempio si è conquistata l'immunità di gregge e non barcolla più; perché quindi va chiusa come una cassaforte? Mistero mica tanto buffo. Il premier non ragguaglia, rinvia, tentenna. Non specifica quale sia la ratio dei suoi provvedimenti balordi. La situazione è talmente confusa che gli italiani sono sul punto di una crisi di nervi.” (Libero) Senza alcun dubbio la situazione della regione Campania non è assolutamente delle migliori. Gli stessi campani estromessi dalle zone per così dire a rischio, qualche domanda magari se la sono anche fatta. Non a caso spuntano alcuni numeri relativi alle terapie intensive negli ultimi bollettini della Regione che suscitano qualche perplessità.

Campania - De Luca vince la “fascia gialla”: dal cilindro dello sceriffo 480 terapie intensive in più, ma medici denunciano altro

De Luca vince la fascia gialla. Improvvisamente in Campania la situazione in merito all’epidemia sembra cambiare. Da quasi zona rossa ad arancione per poi essere decretata gialla. Dati che stando a qualche giorno fa, inverosimili. Eppure il presidente campano può questo e anche altro, a quanto pare. A far sì che la Campania divenisse zona gialla, l’aumento dei posti letto di terapia intensiva, quintuplicati in ben ventuno giorni. Stando anche, infatti a quanto riporta il quotidiano Repubblica Napoli, fino al 15 ottobre risultavano 110 posti letto complessivi, in 21 giorni sono arrivati a 590, ovvero 480 in più. Eppure i medici ospedalieri ne denunciano l’assenza. La Campania quindi finisce magicamente in zona gialla, scatenando non poco le ire delle altre Regioni meno fortunate, che da oggi dovranno fare i conti, invece, con misure più restrittive e magari anche con meno casi di Covid in bilancio rispetto alla Regione dello sceriffo. Il quotidiano Repubblica Napoli porta all’attenzione proprio questi dati e si sofferma sulle dichiarazioni rese ieri in radio da Roberta Santaniello, componente dell’Unità di crisi regionale.

Le dichiarazioni di Roberta Santaniello

Secondo la Santaniello, la collocazione della nostra regione nella fascia meno a rischio Covid è merito «della crescente quantità dei letti di Terapia Intensiva».

Tutto accade in 21 giorni

Ventuno giorni difficilissimi per il Paese e molto tesi anche per lo stesso De Luca. Ma passiamo alle cifre. Fino al 15 ottobre scorso, risultano «110 posti letto complessivi di Terapia Intensiva», così descritti inizialmente e posti in evidenza nel rituale grafico del bollettino regionale.

Ultimo bollettino

Ieri, ultimo giorno utile, «i posti complessivi» sono diventati 590, cifra che compare ormai da giorni in basso, in corpo grafico minuscolo e in calce al bollettino. Proprio le postazioni sanitarie più difficili e complesse, perché richiedono mezzi salvavita e personale sanitario e parasanitario con esperienza specifica, segnano un incremento di ben 480 postazioni. Il primo balzo è tra 19 e 20 ottobre: si passa da 113 a 227 «posti complessivi». Passa appena una settimana e dal 28 ottobre, ecco, muta la definizione: in alto la cifra di «227» è accompagnata dalla definizione di «posti di terapia intensiva attivabili», mentre in un asterisco in basso i complessivi diventano 564. Dopo solo 24 ore, il 29 ottobre, i posti complessivi, sempre relativi alla terapia intensiva, diventano 580. Ieri sono, sempre in basso, in fondo all’asterisco, 590“.(Repubblica) Leggi anche: Nuova ordinanza, De Luca fa il suo dovere: altro che zona gialla, cosa cambia da oggi in Campania Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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