Seriate, tentato femminicidio nel parcheggio del Lidl: Daniela sopravvive grazie ai presenti
Daniel Manda ha colpito la moglie con 14 coltellate. Salvata dall'intervento di clienti e di un militare fuori servizio. L’aggressore è stato bloccato e arrestato.
Un dramma evitato grazie al coraggio dei presenti. Nel parcheggio del Lidl di Seriate (Bergamo), Daniel Manda, 36 anni, ha tentato di uccidere la moglie Daniela, 39 anni, colpendola con 14 coltellate. La donna è sopravvissuta grazie all'intervento tempestivo dei clienti del supermercato e di un militare fuori servizio, Nicola Rea, che ha neutralizzato l'aggressore.
L'aggressione nel parcheggio
Erano le 9:18 del mattino quando è scattato l’allarme. Daniel Manda, con un coltello di ceramica, ha atteso la moglie nel parcheggio e l'ha aggredita brutalmente. La scena è stata osservata da numerosi clienti, tra cui Alexandra Alina, una cassiera al suo primo giorno di lavoro:
- «C’erano tante persone, alcune facevano foto e video. Ho detto: aiutiamola, non possiamo solo guardare. Ho visto dei sassi e ho incitato a lanciarli».
Anche una cliente ha raccontato il terrore del momento:
- «L’abbiamo portata dentro e le abbiamo dato i primi soccorsi. Faceva fatica a respirare, ma era cosciente. Pensava ai bambini».
Il coraggio di Nicola Rea: l'intervento decisivo
Tra i presenti c’era anche Nicola Rea, 28 anni, guardia scelta dell’Esercito di stanza a Orio al Serio. Era fuori servizio e stava facendo la spesa quando ha sentito le urla.
- «Ho visto un uomo che teneva la donna per i capelli. Avevo un ombrello in mano e ho aspettato un momento di distrazione per colpirlo. Un altro cliente lo ha colpito alle spalle, permettendo alla donna di liberarsi».
Durante l'intervento, Rea ha riportato una coltellata all'orecchio, perforandosi la cartilagine.
- «Al pronto soccorso mi hanno dato dodici giorni di prognosi. Ma altre persone hanno afferrato la signora e l’hanno trascinata all’interno, al sicuro. Abbiamo immobilizzato l’uomo fino all’arrivo dei carabinieri».
Il passato dell'aggressore e il braccialetto elettronico
Daniel Manda aveva già avuto problemi con la giustizia:
- Era stato condannato a due anni e quattro mesi per maltrattamenti nei confronti della moglie.
- La donna aveva ritirato la querela, ma l’uomo era stato comunque monitorato con un braccialetto elettronico, rimosso il 1° ottobre 2024.
La coppia era separata: Daniela viveva in una comunità protetta, mentre i figli erano rimasti con il padre.
La ricostruzione dei fatti
Secondo le prime indagini:
- Manda avrebbe pianificato l’aggressione, portando con sé un coltello di ceramica.
- Ha colpito ripetutamente la moglie prima che i presenti intervenissero.
- L'uomo è stato bloccato e arrestato dai carabinieri giunti sul posto.
Le testimonianze dei presenti
Nicola Rea ha sottolineato l’importanza dell’intervento collettivo:
- «Non sono stato solo io, è stata un’unione di forze. Senza la collaborazione di tutti, sarebbe successo il peggio».
Anche Alexandra Alina ha raccontato la paura e il coraggio dei presenti:
- «Era il mio primo giorno di lavoro, non lo dimenticherò mai. Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarla».
Le condizioni di Daniela e il futuro dei figli
Daniela è attualmente ricoverata in ospedale in condizioni gravi ma stabili. I medici sono ottimisti sul suo recupero.
- I figli della coppia, che hanno assistito indirettamente alla tragedia, sono stati affidati ai servizi sociali in attesa di ulteriori decisioni delle autorità.
La comunità sotto shock
L’aggressione ha scosso profondamente la comunità di Seriate, che si stringe attorno alla vittima. Il coraggio dei presenti ha evitato una tragedia ancora più grande, ma l’episodio riaccende i riflettori sulla violenza domestica e sulla necessità di misure più efficaci per la protezione delle vittime.
L'aggressione a Daniela rappresenta un nuovo drammatico caso di violenza di genere. La sua sopravvivenza è un risultato straordinario, ottenuto grazie al coraggio di cittadini comuni che non hanno esitato a intervenire. Ora spetta alla giustizia fare luce sull’intera vicenda e assicurare che Daniel Manda risponda delle sue azioni.
Nel frattempo, l’episodio lascia una ferita aperta in una comunità che, nonostante tutto, ha dimostrato un esempio di solidarietà e coraggio collettivo.