Caso Sangiuliano-Boccia
Maria Rosaria Boccia e l'ex ministro Sangiuliano

Maria Rosaria Boccia torna a difendere la sua posizione pubblicamente, svelando nuovi particolari sulla lunga controversia che la vede opposta all'ex ministro Gennaro Sangiuliano

In una recente intervista rilasciata a Luca Telese per il quotidiano Centro, Boccia racconta la sua versione dei fatti, portando alla luce elementi finora inediti della vicenda.

 Il caso, che ha suscitato un'ampia risonanza mediatica, coinvolge accuse di presunto ricatto, diffamazione e controversie che si intrecciano tra sfera privata e pubblica.

Un caso che continua a far discutere

Maria Rosaria Boccia, imprenditrice al centro di una battaglia legale e mediatica con l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha deciso di tornare a parlare pubblicamente dopo mesi di silenzio. «Mi sono data una regola: non parlare più, a meno che non fossi obbligata a farlo», ha dichiarato, spiegando come sia stata costretta a intervenire per difendersi dalle "falsità" che avrebbero colpito la sua immagine. Boccia sarà inoltre ospite questa sera alla trasmissione Piazza Pulita, dove si prevede che si approfondiranno ulteriormente gli sviluppi di questa intricata vicenda.

"Una denuncia surreale": il commento di Boccia

Uno dei principali elementi di contestazione riguarda la denuncia presentata da Sangiuliano nei confronti di Boccia, che l'imprenditrice definisce "surreale". «Solo chi non conosce la realtà può trovarle credibili», ha affermato Boccia durante l'intervista, sottolineando come alcune delle accuse sarebbero "frutto di analfabetismo digitale". Secondo la sua versione, le accuse avanzate dall'ex ministro sono facilmente smentibili, e i magistrati avranno la possibilità di esaminare tutte le prove, incluse quelle contenute nei dispositivi digitali sequestrati.

Le prove nei telefoni: la verità nelle chat

Boccia ha dichiarato che nei suoi dispositivi ci sarebbero tutte le prove necessarie per chiarire la sua posizione, compresi i messaggi scambiati con Sangiuliano. «Lì ci sono le nostre chat, i messaggi che lui ha usato per la sua denuncia, ma che adesso i magistrati leggeranno integralmente», ha detto con fiducia. Secondo l'imprenditrice, una volta che i magistrati avranno esaminato questi messaggi, sarà chiaro chi sia la vera vittima. «Penso che si metteranno a ridere», ha aggiunto, alludendo alla presunta inconsistenza delle accuse mosse contro di lei.

Il presunto ricatto e la caricatura online

Un altro punto centrale della vicenda riguarda una caricatura di Sangiuliano che lo ritraeva "incinto", e che è stata interpretata come una possibile minaccia o ricatto nei confronti dell'ex ministro. Boccia ha respinto con fermezza ogni coinvolgimento nella diffusione dell'immagine, spiegando di aver trovato l'autore della caricatura attraverso una semplice ricerca su Google. «Basta leggere la didascalia per capire che si riferisce a gaffe politiche», ha precisato. Inoltre, Boccia ha chiarito che un'intervista televisiva a Marianna Aprile, inizialmente collegata alle accuse di minaccia, è stata trasmessa quando Sangiuliano era già un privato cittadino, avendo rassegnato le dimissioni il giorno prima.

La telefonata prima del Tg1 e le dichiarazioni di Sangiuliano

Tra i dettagli più inediti emersi nell'intervista, Boccia ha raccontato di una telefonata avuta con Sangiuliano poco prima che quest'ultimo intervenisse pubblicamente al Tg1. «Il giorno prima della sua intervista, Sangiuliano mi chiamò e mi disse: 'Non farmelo ripetere al telefono, tu conosci bene il motivo'», ha ricordato l'imprenditrice, sottolineando come l'ex ministro non abbia avuto il coraggio di dirle che avrebbe parlato di lei pubblicamente, violando la sua privacy. Nella stessa telefonata, Sangiuliano si sarebbe lamentato di essere vittima di satira e battute, facendo riferimento al fatto che entrambi erano finiti nel mirino dei media.

Le scuse di Sangiuliano e le dichiarazioni grottesche

Il racconto di Boccia si fa ancora più grottesco quando ricorda alcune dichiarazioni fatte da Sangiuliano in privato: «Mi disse che si sarebbe ritirato in un convento, avrebbe imparato il cinese e sarebbe andato a fare il cameriere in un ristorante a Pechino». Tuttavia, poche ore dopo, l'ex ministro si presentò pubblicamente per annunciare che Giorgia Meloni aveva respinto le sue dimissioni, in totale contrasto con quanto aveva detto a Boccia in privato.

Il coinvolgimento di Giorgia Meloni e la fiducia nella giustizia

Alla domanda se questa vicenda potesse essere collegata a un tentativo di colpire la figura della premier Giorgia Meloni, Boccia ha risposto con fermezza: «Mai! Perché dovrei farlo?». Ha inoltre ribadito la sua fiducia nella giustizia e nei magistrati, dicendo di non avere alcuna paura della denuncia.

 La battaglia legale tra Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano si arricchisce di nuovi elementi, con dettagli che mettono in dubbio le accuse mosse dall'ex ministro. La verità, sostiene Boccia, emergerà dalle prove digitali in mano ai magistrati. Intanto, il dibattito si sposta anche in televisione, dove questa sera si attende un nuovo confronto pubblico su una vicenda che continua a suscitare grande interesse.

 

 

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