ex isochimica di avellino

Questa mattina si riaprono le porte del Tribunale di Napoli per il processo di secondo grado sull'ex Isochimica, con l'udienza fissata presso la Prima Sezione Penale della Corte di Appello. Il procedimento, avviato a seguito dei ricorsi della Procura e delle difese contro la sentenza di primo grado, si concentra su due questioni centrali: la richiesta di una nuova perizia sul nesso causale tra esposizione all’amianto e malattie professionali, avanzata dagli imputati Izzo e De Luca, e la sospensione della provvisionale a favore delle vittime, proposta da Rete Ferroviaria Italiana.

Le Richieste delle Difese di Izzo e De Luca

In aula, le difese degli imputati, rappresentate dagli avvocati Alberico Villani e Anna Caserta, hanno chiesto la rinnovazione del dibattimento con una perizia supplementare. Questa nuova analisi mira a chiarire il legame tra l’esposizione all’amianto, a cui furono esposti numerosi lavoratori dell’ex Isochimica, e le patologie riscontrate successivamente. La richiesta riflette l’intenzione di mettere in discussione le conclusioni raggiunte nel primo grado di giudizio.

La Sospensione delle Provvisionali a Favore delle Vittime

Parallelamente, la Rete Ferroviaria Italiana ha presentato una nuova istanza per la sospensione delle provvisionali, vale a dire i risarcimenti provvisori assegnati alle vittime in attesa della sentenza definitiva. Anche questa richiesta era stata avanzata già in primo grado, ma senza successo. L'udienza di oggi si concentrerà in particolare sul capo B della contestazione, che coinvolge direttamente i vertici dell’azienda, accusati di aver ignorato i rischi derivanti dall’esposizione all’amianto.

L’Esclusione delle Vittime di Lesioni dal Processo Penale

Un aspetto rilevante emerso nel corso dell’Appello riguarda l’esclusione di molte vittime dal processo penale di secondo grado. A seguito di una discussione sulle eccezioni preliminari, la Corte di Appello ha deciso che i lavoratori affetti da lesioni da amianto non faranno più parte del processo in sede penale e dovranno agire in ambito civile. Questa decisione ha suscitato polemiche, in quanto il Tribunale di Avellino, in primo grado, aveva riconosciuto lo status di persone offese per numerosi operai colpiti da gravi patologie legate all’amianto.

La Difesa degli Imputati e la Riforma Cartabia

Le difese di Izzo e De Luca, facendo leva sulla recente riforma Cartabia, hanno sostenuto la limitata possibilità di sollevare nuove questioni senza una specifica impugnazione. Secondo gli avvocati Villani e Caserta, la riforma ha infatti ristretto i margini per contestare i capi d'accusa non inclusi nei ricorsi presentati. La Corte ha accettato questa interpretazione, rigettando l’eccezione della parte civile, rappresentata dall’avvocato Brigida Cesta, che sosteneva la necessità di includere nel giudizio anche i casi di lesioni subite dai lavoratori.

La Camera di Consiglio e il Calendario delle Udienze

I giudici della Prima Sezione Penale della Corte di Appello si sono ritirati in camera di consiglio per valutare le istanze presentate e stabilire il calendario delle prossime udienze. La decisione attesa potrebbe stabilire nuovi sviluppi nella lunga e complessa vicenda giudiziaria legata all’ex Isochimica, un caso che, oltre agli aspetti legali, rappresenta una ferita aperta per la comunità dei lavoratori colpiti da malattie mortali.

Un Processo Carico di Implicazioni Sociali

La tragedia dell'ex Isochimica è uno dei casi simbolo per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e la protezione dei lavoratori contro i rischi dell’esposizione ad agenti nocivi come l’amianto. Il processo in corso non rappresenta solo un percorso di giustizia per le vittime, ma una testimonianza del lungo cammino verso il riconoscimento dei diritti delle persone colpite da malattie professionali.

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