Trump dopo caso della chat su Signal: "D'accordo con Vance, europei sono parassiti"
Il presidente Usa: Nessuna informazione classificata è stata condivisa". Mosca e Kiev? “Andranno d'accordo sul cessate il fuoco marittimo"

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, torna al centro dell’attenzione dopo lo scandalo legato a una chat segreta su Signal, nella quale si discutevano strategie militari contro gli Houthi in Yemen. La conversazione ha coinvolto alti funzionari del Pentagono, incluso il vicepresidente J.D. Vance, e per un errore tecnico è stata condivisa con Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic.
Di fronte alla polemica mediatica scaturita dalla fuga di informazioni, Trump ha dichiarato con fermezza che "nessuna informazione classificata è stata condivisa" e ha ribadito il proprio supporto a Vance, con cui condivide un'opinione controversa sugli europei, definiti "parassiti". "Lo sono stati per anni, ma non li biasimo, biasimo Biden", ha aggiunto, riferendosi alle politiche economiche e ai rapporti commerciali con l'Europa.
Il cessate il fuoco marittimo tra Russia e Ucraina
Nonostante le controversie interne, Trump ha sottolineato i progressi ottenuti dalla sua amministrazione nei primi mesi del mandato, con particolare attenzione alla crisi tra Russia e Ucraina. Durante un incontro con gli ambasciatori americani, il presidente ha evidenziato "discussioni approfondite con Mosca e Kiev" che, a suo dire, stanno portando a risultati concreti.
Un importante sviluppo riguarda il cessate il fuoco marittimo, un punto di svolta che potrebbe avvicinare le parti a una soluzione definitiva del conflitto. Inoltre, Trump ha confermato di essere in fase di valutazione di una possibile revoca delle sanzioni contro la Russia, un tema che ha suscitato reazioni contrastanti tra gli alleati internazionali.
La reazione di Trump contro Jeffrey Goldberg e il caso del Pentagono
Il presidente non ha risparmiato critiche nei confronti di Jeffrey Goldberg, giornalista di The Atlantic, che ha diffuso dettagli sulla chat segreta del Pentagono. Definendolo "un viscido che fa male agli Stati Uniti", Trump ha accusato il reporter di aver strumentalizzato l’accaduto per ottenere visibilità.
D’altra parte, Michael Waltz, consigliere per la Sicurezza nazionale responsabile dell’errore tecnico che ha coinvolto Goldberg nella conversazione, è stato difeso dallo stesso Trump: "Non deve scusarsi. Sta facendo del suo meglio".
Pressioni per il licenziamento di Pete Hegseth
La fuga di informazioni ha spinto il leader democratico della Camera, Hakeem Jeffries, a chiedere il licenziamento immediato del segretario alla Difesa, Pete Hegseth. In una lettera indirizzata a Trump e visionata dal New York Times, Jeffries ha definito Hegseth "il segretario alla Difesa meno qualificato nella storia americana" e ha sottolineato che la sua gestione "minaccia la sicurezza nazionale e mette a rischio i soldati americani nel mondo".
Tagli ai finanziamenti dei media pubblici e misure per la sicurezza elettorale
Tra le nuove iniziative della sua amministrazione, Trump ha annunciato l’intenzione di tagliare i fondi ai media pubblici, tra cui PBS e NPR, dopo aver già bloccato i finanziamenti per Voice of America. "Mi piacerebbe molto", ha dichiarato in risposta ai giornalisti che gli chiedevano conferme sulla misura.
Parallelamente, il presidente ha firmato un ordine esecutivo per rafforzare la sicurezza elettorale. La direttiva prevede il blocco dei finanziamenti federali agli Stati che non implementano misure efficaci per prevenire frodi elettorali e garantire elezioni trasparenti. Tra le disposizioni, vi è anche lo stanziamento di risorse per impedire il voto dei migranti illegali, una questione centrale nel dibattito politico americano.
Le recenti dichiarazioni di Trump e le sue politiche continuano a generare forti reazioni sia a livello nazionale che internazionale. Dalla gestione della crisi in Ucraina alle tensioni con l’Europa, fino alle polemiche interne sugli attacchi agli Houthi e la sicurezza elettorale, la presidenza Trump si conferma al centro del dibattito politico globale.