Si è appena celebrato il SOLSTIZIO D'ESTATE. In questo giorno, secondo la profezia dei Maya che tornano alla ribalta dopo il 2012, si doveva verificare la fine del mondo. Siamo ancora qui per fortuna. Cosa è successo?
Andiamo con ordine e partiamo con capire cos'è il solstizio.
Il solstizio
E' definito in astronomia come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima (massimo di declinazione positiva nel mese di giugno, in occasione del solstizio di estate boreale; massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del solstizio di inverno boreale, corrispondente all'estate nell'emisfero australe).
Il fenomeno ritarda di circa sei ore ogni anno (5 ore, 48 minuti e 46 secondi per la precisione), salvo subire un nuovo riposizionamento indietro ogni quattro anni, in conseguenza degli anni bisestili, introdotti proprio per evitare un progressivo disallineamento delle stagioni con il calendario.
Nel 2020 l'evento astronomico è stato registrato esattamente sabato 20 giugno, quando la nostra stella si è trovata allo zenith, ovvero nel punto più "verticale" possibile, rispetto al Tropico del Cancro.
La radiazione solare ha raggiunto in quel momento la massima intensità (ecco perché è chiamato Festa del Sole). A Roma il Sole è sorto alle 5.31 e tramontato alle 20:47, restando in cielo per 15 ore e 16 minuti.
Nel concreto, si è trattato della giornata in cui la luce del sole è durata più a lungo nell'intero anno.
Cosa c'entrano i Maya con questa data?
Come se non bastasse e come quanto già accaduto nel 2012, il 21 giugno, giorno successivo all'inizio dell'estate, sarebbe stata la data fondamentale per la fine del mondo.
La Fine del Mondo prevista dal calendario Maya era stata individuata nella data del 21 dicembre 2012 ma, come ben sappiamo, così non è stato. Ebbene secondo gli "esperti" del settore lo sbaglio era avvenuto a causa di un presunto errore di lettura del calendario gregoriano, introdotto nel 1582 per sostituire quello giuliano.
Con il cambio, come è noto, undici giorni all'anno sono andati persi. In tutto, dunque, ci sarebbero otto anni di scarto. "Secondo il calendario Giuliano, tecnicamente siamo adesso nel 2012", ha scritto lo scienziato Paolo Tagaloguin in una serie di tweet che in seguito sono stati cancellati. (IlMeteo)
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