Acerra, Giulia uccisa dal pitbull: nuovi sospetti sulla scena del crimine
Indagini in corso ad Acerra: la casa sarebbe stata ripulita prima dei rilievi della scientifica
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Emergono nuovi dettagli inquietanti sul caso della piccola Giulia Loffredo, la bambina di nove mesi morta ad Acerra, presumibilmente sbranata dal pitbull di famiglia nella notte tra sabato e domenica. Secondo le ultime informazioni, l’appartamento in cui si è consumata la tragedia sarebbe stato ripulito prima dell’ispezione della polizia scientifica, sollevando sospetti su un possibile inquinamento della scena del crimine.
La casa ripulita prima dell’ispezione: dubbi sulle indagini
L’avvocato di Vincenzo Loffredo, padre della piccola e principale testimone del dramma, ha dichiarato che durante un secondo sopralluogo della polizia non sono state trovate tracce di sangue nella stanza dove è avvenuta l’aggressione. “Non so chi sia stato – ha affermato il legale Luigi Montano – il mio assistito si trovava in commissariato per l’interrogatorio fino alle 7 del mattino. Nell’appartamento sono entrati la madre della bambina e altri familiari, e hanno riferito che non c’erano sigilli".
Questa circostanza ha sollevato dubbi tra gli inquirenti, che ora si chiedono se l’eventuale pulizia della casa possa aver alterato le prove fondamentali per ricostruire la dinamica dell’evento.
Le indagini sulla morte della bambina
Dalle prime ricostruzioni basate sulla testimonianza del padre, Giulia dormiva nel letto dei genitori quando sarebbe stata improvvisamente attaccata dal pitbull di famiglia, Tyson, poi trasferito in un canile. L’uomo ha raccontato di essersi svegliato e di aver trovato la bambina in una pozza di sangue, ma molte incognite restano aperte.
L’autopsia ha confermato che la causa della morte è stata la rottura del collo, compatibile con morsi di un cane. Tuttavia, restano dubbi sulla versione del padre, che al momento dell’incidente risultava positivo all’hashish. Gli inquirenti stanno verificando anche se fosse effettivamente presente in casa al momento della tragedia, analizzando i video delle telecamere di sorveglianza della zona.
L’analisi sui due cani e le incognite
Attualmente, i due cani sequestrati nell’abitazione – Tyson, il pitbull senza microchip, e Laika, una meticcia regolarmente registrata – si trovano in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattaminore. Secondo quanto riferito, il pitbull non avrebbe mostrato segni di aggressività e sarà sottoposto a ulteriori accertamenti veterinari nei prossimi giorni.
Inizialmente era stata dichiarata l’assenza di tracce ematiche sul cane, ma gli esperti non escludono che Tyson possa aver ingerito il sangue della bambina, rendendo così invisibili eventuali tracce. Per questo, saranno necessari ulteriori esami per individuare la presenza di DNA della piccola nella bocca degli animali.
Un caso ancora pieno di ombre
Le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti della tragedia. Gli investigatori stanno cercando di capire se ci siano stati errori o omissioni da parte dei familiari e se la ripulitura della casa possa aver compromesso prove fondamentali per determinare l’effettiva dinamica dei fatti.
Un caso che scuote l’opinione pubblica, mentre Acerra si prepara a dare l’ultimo saluto alla piccola Giulia Loffredo, vittima di una tragedia che ancora lascia molti interrogativi.