Lucia Caiazza, picchiata a sangue durante il lockdown: l'accusa ha chiesto 20 anni per l'omicida
IL CASO LUCIA CAIAZZA. Sono state le figlie le prime a chiedere giustizia per la morte della loro mamma, Lucia Caiazza: ora l’accusa chiede 20 anni di carcere per l’ex compagno, Vincenzo Garzia. La scomparsa della donna avevano subito insospettito le figlie, che non hanno mai creduto all’ipotesi dell’incidente domestico né credono che la morte di Lucia sia una conseguenza del piccolo incidente stradale risalente a poco prima del decesso.
Da subito nel mirino degli inqirenti – e nei sospetti delle figlie – è finito l’ex compagno della donna. Da diverso tempo pare che Lucia avesse perso la serenità. Si teme che l’uomo l’abbia picchiata fino a ucciderla.
A oltre un anno dalla morte di Lucia Caiazza, mercoledì 7 luglio 2021 la Procura di Napoli Nord ha chiesto 20 anni di reclusione per il compagno, il 47enne Vincenzo Garzia, accusato di essere il responsabile della morte della donna.
Dopo pochi giorni dal femminicidio avvenuto a Portoferraio, si torna a parlare della morte di Lucia Caiazza. Per gli inquirenti la tragica morte della donna sarebbe una conseguenza delle percosse subite per mano del compagno durante il periodo dal 4 al 10 maggio, quando il coronavirus preoccupava tutto il Paese e tutta la nazione era in lockdown.
Proprio durante le chiusure generalizzate dovute all’emergenza sanitaria da Covid, è aumentata la violenza sulle donne.