Assistenti civici, fino a 16 ore di lavoro a settimana (ma senza stipendio): il bando
Entro questa settimana dovrebbe essere pubblicato il bando per il reclutamento di 60mila "assistenti civici", gli addetti coordinati dalla Protezione Civile incaricati di vigilare sul distanziamento sociale. Ad annunciare l’introduzione di questa nuova figura sono stati il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia e il presidente dell’associazione dei Comuni italiani Antonio Decaro. Il reclutamento dovrebbe avvenire su base volontaria e dunque - stando alle informazioni che sono state finora rese note - non darà diritto ad alcun compenso. Cosa faranno gli "assistenti civici" Il ministro per gli Affari regionali Boccia ha detto che gli "assistenti civici" saranno in servizio per le "strade, nei parchi, fuori dalle chiese". Ma anche sulle spiagge, tra i banchi del mercato e nei luoghi della movida. Il loro compito sarà quello di "ricordare a chi ha meno memoria, ai ragazzi e non solo a loro, quali siano le regole della nostra convivenza", ma "svolgeranno anche altri lavori socialmente utili: per esempio potranno portare anche la spesa a casa a chi ne avesse necessità" . In servizio fino al 31 luglio Agli "assistenti civici" non sarà affidato alcun potere di polizia: lavoreranno "con gentilezza" e "con il sorriso", è stato detto, ma all’occorrenza potranno avvertire anche la Polizia locale per segnalare il mancato rispetto delle norme anti-Covid. I volontari indosseranno una pettorina blu e lavoreranno fino ad un massimo di 16 ore a settimana. Il loro contributo alla causa dovrebbe cessare il 31 luglio, quando scadrà lo stato di emergenza dichiarato dal governo il 31 gennai scorso. Ovviamente è prevista un’assicurazione contro gli infortuni. Assistenti civici, il bando per trovare 60mila volontari La selezione sarà rivolta a inoccupati e percettori di reddito di cittadinanza o ammortizzatori sociali. Il reclutamento dovrebbe avvenire su base volontaria: da quanto si è capito non ci sarà dunque alcun obbligo di partecipare al bando, né per chi usufruisce del reddito di cittadinanza, né per chi è in cassa integrazione o risulta beneficiario di altri sussidi. Sul punto tuttavia sono attesi chiarimenti nelle prossime ore. Va da sé che un bando così concepito, non prevdendo né obblighi né ricompense per il lavoro svolto, rischia di non fare il boom di adesioni (eufemismo). Sileri: "Potrebbe essere necessario anche incrementare i numeri" Alcuni esponenti dell'esecutivo si sono dimostrati ottimisti. Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute in quota 5 Stelle, ha detto ad esempio che gli assistenti civici "servono, assolutamente sì, a fare controllo e formazione. Ci sarà un bando e questa settimana si delineerà tutto, anche nei numeri. Si è parlato di 60mila, vedremo se ne servirà qualcuno in più. Andando avanti potrebbe essere necessario incrementare i numeri". L’idea piace anche al governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. "Per come l'ho colta io - ha detto ad Agorà, su Raitre - è stata richiesta dai sindaci, credo che sia un tentativo di mettere più gente a monitorare la situazione, è che vedendo alcune piazze si rischia di vanificare i sacrifici fatti fino ad ora, quindi la vedo come una cosa positiva". Assistenti civici, Buffagni: "Proposta non condivisa con il M5s, non la vogliamo" Ma anche nella maggioranza la proposta non è piaciuta a tutti. Ad esprimere perplessità sono stati, tra gli altri, anche esponenti di peso del M5s. "Assistenti civici per me no. Con il Movimento questa proposta non è stata condivisa e non la vogliamo. Noi siamo al governo per fare il bene dei cittadini nonostante le tante difficoltà. Basta sparate. Serve responsabilità e serietà". Così su Twitter il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni. Critiche anche dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento GIanluca Castaldi: "La fuga in avanti di Francesco Boccia sui 60mila #assistenticivici non mi convince. E non convince il #M5S. Per noi i cittadini devono controllare quello che fanno i politici, non quello che fanno altri cittadini: auspico passo indietro del ministro e confronto con tutta la maggioranza". Orfini (Pd): "Servono amministratori, non influencer" Anche in casa dem non tutti hanno apprezzato la trovata di Boccia. "Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno" scrive Matteo Orfini su Twitter. "Se non vuoi che ci vadano o vuoi che ci vadano in numero limitato, organizzi prima afflusso, modalità e controlli. Non servono assistenti civici. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori. Non una schiera di influencer che commentano indignati le foto del giorno". Assistenti civici, Mulè (Forza Italia): "Al peggio non c'è mai fine" Al vetriolo, ovviamente, anche le critiche avanzate dall'opposizione. Per il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè, "se al peggio non c'e' mai limite questo governo il fondo del barile lo sta raschiando da tempo. Ci mancavano gli 'ausiliari del Covid', la goffa Guardia Civica composta da assistenti civici reclutati tra cassa integrati e percettori del reddito di cittadinanza ai quali verra' richiesto di effettuare controlli anti contagio e di 'dimostrare senso civico'. Al netto della farsa, una considerazione: i commercianti in ginocchio dopo le chiusure e lasciati al loro destino dal governo sono alle prese con NAS, Polizia annonaria, vigili urbani e Guardia di Finanza che effettuano controlli a tappeto interpretando ognuno a modo suo l'enciclopedia delle norme vista la poca chiarezza delle disposizioni. Bene: a questo esercito si aggiungono ora 60mila disoccupati, i quali dovranno fare un corso accelerato per avere la giusta consapevolezza giuridica per decidere come comportarsi. Chiamiamo le cose con il loro nome: è l'ennesima pagliacciata di un governo che ritarda il futuro e insegue il presente. Una domanda tra le tante... che fine ha fatto la App Immuni con la quale ci avete assillato per mesi come precondizione per l'avvio della Fase 2? Ah saperlo...". I dubbi di +Europa: "Non è una buona idea, serve il contact tracing" Per Giordano Masini, coordinatore della segreteria di + Europa, quella di assoldare degli ausiliari anti-Covid "non è una buona idea" anche perché "denuncia la mancanza di vere strategie per contrastare efficacemente il virus. Ci vorrebbero medici, infermieri, assistenti sociali, insegnanti, persone preparate per fare test e tracciare i positivi e i loro contatti: perche' non diamo vita a un 'servizio civile sanitario' per il contact tracing? Quanti giovani studenti di medicina sarebbero disposti a dare il loro contributo in una modalita' utile e costruttiva, e non solo repressiva?". Laforgia (Leu): "Proposta sbagliata" L’idea non piace neppure al senatore Francesco Laforgia di Leu. "La proposta degli assistenti civici è sbagliata perché - ha affermato Laforgia - riflette un'idea di lavoro povero, poco o per nulla retribuito e destinato a percettori di un qualche sostegno dello Stato che devono sentirsi perennemente in debito con lo stesso. Ed è sbagliata perché in questo modo le persone vengono trattate come infanti che hanno bisogno della tata e non come cittadini da responsabilizzare ed eventualmente sanzionare se non rispettano le regole. Il Governo si confronti con il Parlamento prima di assumere decisioni importanti. Perche' ci mettiamo tutti la faccia in questa vicenda politica e in maggioranza rispondiamo in solido".