In un'intervista recente a Il Corriere della Sera, il Premier Giorgia Meloni ha spiegato la ragione dietro l'implementazione della tassa sugli extraprofitti. La definisce un'azione necessaria per trasmettere un messaggio di equità statale e giustizia. Secondo Meloni, l'obiettivo è di stabilire un equilibrio che eviti punitività e promuova un approccio giusto alle responsabilità fiscali. La premier ha sottolineato che il sistema bancario merita rispetto e che non è sua intenzione colpire le banche. Inoltre ha riconosciuto la presenza di uno squilibrio che richiedeva un'azione correttiva. L'aumento prolungato dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe avere ripercussioni sulle famiglie e le imprese. La tassa sugli extraprofitti è introdotta per mitigare questo impatto.

Meloni ha spiegato ulteriormente: "Il sistema bancario è stato rapido nell'aumentare i tassi dei mutui, ma ha mantenuto invariati i tassi riconosciuti ai risparmiatori, creando una distorsione." In riferimento all'elaborazione della tassa sugli extraprofitti, ha condiviso che il Ministro dell'Economia Giorgetti è stato pienamente coinvolto, poiché è incaricato di redigere il provvedimento. Nonostante non si siano tenute le riunioni abituali, la premier ha affermato che c'era una necessità di agire in tempi ristretti. Questo in modo da portare la norma all'ultimo Consiglio dei Ministri, evitando un possibile slittamento a settembre. Meloni ha chiarito che è stata una sua iniziativa e ha ritenuto fondamentale assumersi la responsabilità.

Guardando alle prospettive future e ai timori di un autunno turbolento, Meloni ha sottolineato che le preoccupazioni sindacali anticipatorie non devono essere interpretate come una questione di merito, ma come opposizione pregiudiziale. La premier ha affermato che il governo sta facendo il massimo sforzo e che vi sono risultati tangibili. Ha evidenziato il crescente tasso di occupazione, il minimo livello di disoccupazione degli ultimi 14 anni e l'aumento dell'occupazione femminile. Sebbene il PIL sia diminuito dello 0,3%, Meloni ha sottolineato che questo è influenzato dalla congiuntura internazionale, come dimostrato dalla recessione tecnica della Germania. Ha concluso sottolineando che nonostante le opposizioni pregiudiziali, i dati indicano che il lavoro del governo sta ottenendo risultati.

Sullo scottante tema del salario minimo, la premier ha risposto alle critiche delle opposizioni. Meloni sottolinea che la proposta presentata ha lo scopo di affrontare seriamente la questione. Ha respinto l'idea che si stia gettando la palla in tribuna e ha confermato che ha fornito un quadro chiaro al Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel) per elaborare un piano completo contro il lavoro povero, che potrebbe includere il salario minimo per alcune categorie.

meloni

Infine, riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), Meloni ha sottolineato che non vi sono tagli e che le opere saranno portate avanti. Ha chiarito che alcune preoccupazioni, come i costi associati a misure minori, non sono compatibili con gli obiettivi strategici e infrastrutturali del Pnrr. La premier ha enfatizzato l'importanza di modernizzare il Paese e ha sottolineato che l'allocazione dei fondi sarà riequilibrata in base alle priorità.

Infine, in merito alle voci di un possibile rimpasto di governo in relazione a sviluppi giudiziari riguardanti le aziende della ministra Santanché, Meloni ha respinto queste speculazioni come ricostruzioni fantasiose della stampa di gossip, affermando che non ha mai considerato un rimpasto.

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