Ambra De Dionigi: incastrato il pirata della strada grazie a un ciondolo della vittima
Le telecamere e un dettaglio decisivo hanno portato all’arresto del 50enne
Dopo oltre un mese di ricerche, è stato identificato e arrestato il pirata della strada responsabile dell’investimento mortale di Ambra De Dionigi, la 29enne travolta il 22 dicembre 2024 mentre camminava a bordo strada lungo la Statale 36, all'altezza di Nibionno (Lecco).
A permettere agli inquirenti di risalire al 50enne incensurato di Carate Brianza è stato un insieme di prove schiaccianti. In particolare, le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno immortalato l’esatto momento dell’impatto, riprendendo il furgoncino bianco coinvolto nell’incidente. Ma il dettaglio decisivo è stato un ciondolo appartenente alla vittima, ritrovato incastrato tra le lamiere del veicolo. L’uomo, per nascondere le prove, aveva riconsegnato il mezzo alla ditta per cui lavorava, sperando di far perdere le proprie tracce.
Interrogatorio e accuse: l’uomo rischia una pesante condanna
Il pirata della strada è comparso questa mattina davanti al Tribunale di Lecco per l’interrogatorio. La Procura, guidata da Ezio Domenico Basso, ha formulato pesanti accuse nei suoi confronti: omicidio stradale colposo con aggravante della fuga. Secondo gli inquirenti, non ci sono dubbi sul fatto che fosse lui alla guida del furgone aziendale di colore chiaro ripreso dalle telecamere.
L’incidente è avvenuto intorno alle 21 del 22 dicembre, quando il veicolo ha travolto in pieno Ambra De Dionigi, che camminava costeggiando la pista ciclabile. L’impatto è stato devastante, e l’uomo, invece di fermarsi e prestare soccorso, ha continuato la corsa senza mai voltarsi indietro.
Un impatto devastante ripreso dalle telecamere
Le immagini delle telecamere di sorveglianza di un impianto privato hanno documentato in modo inequivocabile la dinamica della tragedia. Nel video si vede il furgone bianco sfrecciare a velocità elevata e colpire la giovane senza nemmeno accennare una frenata.
Il corpo di Ambra De Dionigi è stato ritrovato solo all’alba del giorno successivo, riverso in un fossato, da alcuni automobilisti di passaggio. Un ritrovamento che ha dato il via a un’indagine serrata, culminata ora con l’arresto del responsabile.
L’uomo rischia ora una condanna severa, mentre la famiglia della giovane vittima chiede giustizia per una tragedia che poteva essere evitata se il colpevole avesse avuto il coraggio di fermarsi e prestare soccorso.