Giampaolo Bortoluzzi
Giampaolo Bortoluzzi

Mirano piange una perdita straziante. Venerdì mattina, 3 gennaio, è venuto a mancare Giampaolo Bortoluzzi, noto a tutti come “Giampy”, proprietario del rinomato ristorante L’Ostricaro. La sua scomparsa, a soli 46 anni, segue di appena tre mesi quella della moglie Isabella Volpato, colpita da un malore improvviso a metà ottobre, a 47 anni.

La coppia lascia tre figli – Giulia, Cecilia e Gabriele – che ora si trovano ad affrontare un dolore immenso e un futuro senza i loro amati genitori.

Il ristorante: un luogo simbolo della comunità

Giampaolo e Isabella avevano trasformato L’Ostricaro, vicino Venezia, in un punto di riferimento per la comunità. Il ristorante, fondato dal padre Lele quarant’anni fa, era diventato negli anni un luogo di incontro e condivisione. Con il sorriso contagioso di Giampy dietro al bancone e l’atmosfera accogliente curata nei minimi dettagli, L’Ostricaro era molto più di un locale: era un simbolo dello spirito e dell’identità di Mirano.

Un uomo dalle mille passioni

Giampaolo non era solo un imprenditore, ma un uomo dal cuore grande e dalle passioni profonde. Amava la musica e spesso si esibiva con il fratello Enrico: Giampaolo alla chitarra, Enrico alla voce. Insieme, i fratelli Bortoluzzi regalavano serate indimenticabili, portando gioia a chiunque li ascoltasse.

Il suo legame con la comunità si rifletteva anche nel sostegno al Rugby Mirano, di cui era sponsor e, per un periodo, gestore della club house. Ogni gesto di Giampy trasmetteva il suo amore per la città e per le persone che ne facevano parte.

Un addio troppo precoce

Giampaolo si è spento dopo aver affrontato con coraggio un periodo di malattia. Un recente intervento aveva acceso una speranza, ma il suo fisico, provato, non ha retto. La notizia della sua morte ha lasciato l’intera comunità incredula e profondamente addolorata.

Il ricordo di una figura unica

Giampy era una persona rara: brillante, sagace e mai sopra le righe. Il suo sorriso, la sua energia e la sua generosità erano un punto fermo per chiunque lo conoscesse. La città di Mirano perde non solo un imprenditore, ma un amico e un pilastro della sua comunità.

Ora, il pensiero va ai suoi tre figli, che si trovano a fronteggiare una perdita incolmabile. La comunità tutta si stringe intorno a loro, offrendo sostegno e vicinanza in un momento così difficile.

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