Nuova ordinanza, De Luca chiude tutto e cancella il Natale. “È gravissimo il comportamento della Regione Campania che vuole bloccare bar, ristoranti e imprese commerciali. La scelta di impedire il passaggio a zona gialla rischia inoltre di provocare un’ondata di reazioni incontrollabili”.
Così il commissario regionale e il direttore generale di Confcommercio Campania, Giacomo Errico e Pasquale Russo. “Per questo motivo chiediamo l’immediato intervento del prefetto per uniformare la situazione al resto d’Italia, considerata la migliore situazione sanitaria della Campania, e al presidente De Luca chiediamo di fare marcia indietro e un confronto con i rappresentanti delle categorie dei commercianti e dei ristoratori che oltretutto in questi mesi hanno investito ingenti risorse economiche per garantire la sicurezza ai lavoratori e ai clienti”.
Parola ai ristoratori
Non mi son mai sentito inferiore a qualcuno per essere campano, prima di oggi". A dirlo è Enrico Schettino, titolare della catena di ristoranti giapponesi "Giappo", commentando l'ordinanza della Regione Campania con la quale vengono confermate le misure restrittive della zona arancione fino al 23 dicembre.
"Ho sempre lottato per la mia terra, dove ho investito tempo e denaro, fino ad aprire 15 ristoranti solo in Campania. Per tanti era un vanto - racconta Schettino - perché riuscire a fare impresa qui è veramente complesso. Da qualche mese, però, questa prerogativa ha danneggiato me e le mie aziende.
E ancora aggiunge
Abbiamo cominciato a subire danni quando a marzo ci è stato vietato di fare take away e delivery, mentre tutte le altre regioni d'Italia lo permettevano, e tante aziende competitor fatturavano migliaia e migliaia di euro.
Ci siamo rimboccati le maniche, siamo ripartiti a maggio, proprio grazie al delivery, dopo mesi di battaglie mediatiche, perché, oggi, hanno più valenza di una battaglia legale.
Ci troviamo, purtroppo, a dover farne un'altra". Ieri sera "il presidente Conte ha previsto l'apertura di tutte le attività commerciali per 3 giorni, dal 20 al 22 dicembre, dandoci un preavviso di sole 24 ore", ricorda Schettino, spiegando di non aver preso di buon grado la decisione "per il caos che avremmo sopportato questi giorni e i rischi di salute cui incorrevamo.
Ma stamattina, per il bene dell'azienda, per permettere ai dipendenti di lavorare a pieno, per far girare l'economia, ho iniziato a lavorare alle 6 del mattino.
Organizzare un'apertura improvvisa non è cosa semplice. Personale da confermare con turnazioni, casse integrazioni da sospendere, personale in supporto da chiamare, e poi c'è la merce da ordinare.
Un ristorante giapponese
Deve rifornirsi di tonno, salmone, spigola, gamberi. Farlo in 24 ore, di sabato, a Natale, non è cosa facile. Ho dovuto pregare i fornitori di garantire il servizio ai punti e consegnare in giornata. Ho fatto tutto questo, finanche gli allestimenti natalizi ho comprato".
Ma tutto questo si è rivelato "inutile"
Continua l'imprenditore napoletano, perché "alle 16 ricevo la notizia che il governatore De Luca ha emanato un'ordinanza per il quale la Campania è zona arancione. Una scelta che si può condividere o criticare e che, personalmente, ritengo anche giusta.
Sono le modalità e i tempi che ci hanno destabilizzato. Un danno economico di non poco valore. Sto cercando di ricorrere ai ripari, fermando gli ordini non ancora scaricati e chiedendo il ritiro di ciò che è già stato consegnato: ma è sabato sera, il sabato di Natale per giunta.
Modificando turni, chiamando il personale per disdire ogni possibilità di lavoro. Sto cancellando la comunicazione già postata e promozionata sui social.
E chiamando i clienti che avevano già prenotato. Sto facendo un lavoro enorme, per evitare ulteriori perdite in un periodo già critico.
Mi chiedo - conclude Schettino - se sia giusto subire tutto questo, e per quanto tempo ancora dovremo sopportare le conseguenze delle diatribe politiche tra Governo, Regione e sindaci, in cui le uniche vittime siamo noi cittadini".
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