Covid, variante JN.1 domina in Italia. Pregliasco: «Possibile boom contagi»
La variante JN.1 del COVID-19 sta prevalendo in Italia, come indicato dal monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). Questa variante, una "figlia" della variante BA.2.86 o Pirola, è stata recentemente classificata come variante di interesse dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC).
I sintomi principali associati a JN.1 sembrano essere correlati alla gola, con una particolare enfasi sulla faringite persistente. Secondo il monitoraggio condotto dallo Zoe Health Study, il mal di gola risulta essere il sintomo più comune in questa nuova variante. Altri sintomi tipici includono congestione nasale, tosse persistente e mal di testa. È importante prestare attenzione a questi segnali, specialmente in assenza di febbre.
Nonostante la situazione sia in evoluzione, alcuni ricercatori suggeriscono che i nuovi vaccini anti-COVID-19 aggiornati per la variante Omicron XBB.1.5 sembrano offrire una buona protezione anche contro la variante JN.1. Tuttavia, è necessario attendere ulteriori dati per avere certezze in merito.
Covid, tempi di incubazione
Per quanto riguarda i tempi di incubazione, non sembrano esserci differenze significative rispetto alle varianti precedenti di Omicron, con tempi stimati tra due e cinque giorni.
Il virologo Fabrizio Pregliasco ritiene probabile che la variante JN.1 diventi dominante, poiché mostra una grande capacità di contagiosità e diffusività. Inoltre, c'è ancora un rischio di una fase espansiva del COVID-19 in Italia, con un possibile aumento dei casi dopo le festività di Capodanno.
È importante notare che i dati di incidenza possono essere sottostimati durante i giorni festivi, e la situazione deve essere monitorata attentamente per valutare l'effetto di eventuali incontri e spostamenti durante le celebrazioni di fine anno.