Viviana e Gioele, parla papà Daniele: "Arriverò pure a morire per sapere la verità"
"Provo giornalmente a essere forte per affrontare in modo lucido una giornata, ma dentro di me sono di cristallo. Mi sento fragile e perso. Ormai non so piu' cosa significhi dormire una notte intera, fare un normale pasto o comunque vivere una giornata come qualunque altra persona nel mondo.
Non so davvero quanto ancora potrò resistere, ma una cosa e' certa, arrivero' anche a morire per sapere la verita'". Lo afferma Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e papa' di Gioele, trovati morti nella boscaglia di Caronia. (AGI)
Dj morta, spuntano nuovi indizi: Viviana e Gioele investiti, il furgone non era fermo
Dj morta, nuove indagini riportano alla luce altri fattori in un primo momento non valutati e non considerati. Si infittisce sempre più, quindi il caso della dj morta insieme a suo figlio, il piccolo Gioele.
Secondo l’ultima ricostruzione dell’incidente
Sia l’auto di Viviana Parisi che il mezzo degli operai dell’autostrada erano in movimento il 3 agosto e quindi il furgone non era fermo come si e’ pensato in un primo momento. Ed e’ probabile che lo stesso furgone abbia tentato di invadere la corsia di sorpasso investendo l’auto della donna”.
Lo affermano Camelo Costa e Giuseppe Monfreda, consulenti delle famiglie Mondello e Parisi dopo l’esame di oggi pomeriggio all’autosoccorso “Letizia” di Brolo (Me). “Secondo i primi riscontri – proseguono i periti – il seggiolino dove viaggiava Gioele era slacciato e non attaccato all’auto. Ora andremo nella galleria Pizzo Turda sulla A 20 Messina Palermo nei pressi di Caronia per ricostruire meglio la dinamica dell’incidente”
Nessuna impronta di Gioele
Inoltre come riporta l’Ansa, “sul parabrezza, a seguito degli accertamenti eseguiti col luminol dalla polizia Scientifica sull’auto della dj torinese, non vi sono le impronte di Gioele. Il nostro consulente, il biologo forense Salvatore Spitaleri, del Centro investigazioni scientifiche ( Cis), presente nell’autorimessa di Brolo dichiara che non c’è impronta digitale del bambino”.
Lo afferma l’avvocato Antonio Cozza, difensore insieme al legale Nicodemo Gentile di Luigino Parisi, padre di Viviana Parisi. “Spitaleri che e’ biologo forense con esperienza venticinquennale al Ris Carabinieri di Messina – spiega l’avvocato Cozza – ha effettuato sulla vettura accertamenti per rilevare impronte digitali , di sudore o di sebo, le cosiddette impronte papillari, ma non vi era nulla.
Per impronta si intende un’alterazione o modificazione dello stato, mediante segno lasciato dai polpastrelli, su una superficie, in questo caso il parabrezza”. “Le impronte papillari- ribadisce il legale Cozza – utili all’identificazione di una persona, nel nostro caso del bambino, sono classificabili in tre categorie: le impronte digitali, palmari e plantari. Secondo l’esperto Spitaleri, non sono impronte di Gioele. Ci sono altri tipi di impronte che analizzeranno”.
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