"Il paziente è stato stabilizzato". Alex Zanardi ha lasciato il centro specializzato di Vicenza ed è tornato a casa. Proseguirà lì il percorso di riabilitazione e le terapie che ne scandiscono la quotidianità dopo l'ennesimo spaventoso incidente della carriera: nel 2020, in una curva delle colline senesi, l'impatto con un camion durante un evento di handbike fu tremendo. Rischiò la morte per le gravissime lesioni riportate, riuscì a salvarsi ancora una volta. Da allora sulle sue condizioni di salute è calato il massimo riserbo, rotto solo dalle informazioni ufficiali che filtrano dalle equipe mediche che ne seguono le cure. Dopo due mesi e mezzo al ‘San Bortolo' le parole del primario, Giannettore Bertagnoni, sono state come una voce nella notte, uno squarcio di luce improvviso. Gli hanno aperto le porte del reparto nel quale era stato ricoverato di nuovo (la prima volta fu nel 2021) a causa di un incendio scoppiato nella sua abitazione (a Noventa Padovana) che aveva danneggiato l'impianto fotovoltaico al quale sono agganciati i macchinari utilizzati nel piano di recupero prescrittogli. Nell'ospedale veneto ha trovato "il suo punto di riferimento medico", la lunga strada che può portarlo verso quella ‘sufficiente normalità' che s'è interrotta bruscamente. Protetto dai familiari e dal la cortina di ferro dei medici. Zanardi è seguito da uno staff di professionisti che ne accompagnano il lento e lungo ritorno alla vita.

Come sta ora Zanardi

Come sta l'ironman bolognese oggi 55enne? Non si sa molto altro rispetto a quanto trapelato finora e raccontato dal quotidiano Il Giornale di Vicenza nel riportare le parole del primario della struttura veneta. La cortina di privacy che la famiglia ha alzato intorno a lui è stata protetta (e resa ancora più salda) dallo staff di dottori e personale che si occupa del suo piano di recupero fisico e neurologico. C'è una squadra di medici che si occupa di Zanardi e nelle ultime settimane ha lavorato su un doppio binario. Far sì che il quadro clinico si regolarizzasse e, contestualmente, andasse avanti il programma di riabilitazione. Sono punti fermi, compagni di viaggio nella lunga traversata dell'ex campione per tornare alla vita assieme alla moglie, Daniela Manni e al figlio Niccolò. La sua vita, quella reale, quella dell'uomo che non si è mai arreso sorretto dalla forza di volontà. Quella dello sportivo capace di vincere ben quattro medaglie d'oro da atleta paralimpico, s'è fermata a quel tragico 19 giugno del 2020. "È il giorno più bello della mia vita", disse allora prima che la sorte fosse di nuovo spietata. L'urto tremendo che sbalzò Zanardi sul tratto tra Pienza e San Quirico d’Orcia (in Toscana) tenne tutti col fiato sospeso. La sequenza videoclip s'è strappata, in sala si sono accese le luci. Ma la storia di Zanardi non è ancora finita. Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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