Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin è indagato per omicidio: "Sono tranquillo in Austria"
Il 72enne si trova in vacanza in Carinzia dopo l’iscrizione nel registro degli indagati. Intanto gli inquirenti analizzano gli oggetti sequestrati nella sua abitazione

"Sono in Austria, non sono preoccupato". Così Sebastiano Visintin, 72 anni, marito di Liliana Resinovich, ha risposto all’ANSA il giorno dopo la notifica della sua iscrizione nel registro degli indagati per omicidio, in relazione alla morte della moglie, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022 in un boschetto nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.
La reazione dell’indagato: “Vicenda ingigantita”
Visintin, fotografo in pensione, ha spiegato di trovarsi in vacanza nella Carinzia austriaca, al confine con il Friuli Venezia Giulia, dove si è recato per “riprendersi” da problemi fisici e di salute. “Mi sento un po’ meglio – ha detto – oggi farò il giro del lago e nel pomeriggio andrò in sauna con gli amici. Non sono preoccupato, la vicenda è ingigantita, vediamo cosa succede…”.
Una vacanza rilassata mentre si indaga su un omicidio
L’uomo, partito da Trieste alle 6.30 del mattino, ha raccontato nel dettaglio le sue attività: colazione, doccia, radio e relax in albergo. “Nel pomeriggio andrò in sauna con gli amici, poi cena. Da 30 anni facciamo sempre le stesse cose, si mangia, si beve, un tuffo nel lago gelato tira su il morale. Ci sono belle signorine…”. Alla domanda su quando tornerà a Trieste, ha risposto seccamente: “Non te lo dico”.
Indagini in corso: “Resteremo sereni, valuteremo”
Nel frattempo, Visintin ha confermato all’agenzia LaPresse di aver dato mandato ai suoi legali, Alice e Paolo Bevilacqua, per esaminare la documentazione e “capire bene di cosa stiamo parlando”. Gli inquirenti hanno effettuato una nuova perquisizione nella sua abitazione, sequestrando alcuni oggetti su cui si concentreranno gli accertamenti. “Non ho cambiato nulla in casa – ha sottolineato – e non mi aspettavo che sarebbero tornati, ma resto sereno”.
Il giallo della morte di Liliana Resinovich
Il caso di Liliana Resinovich è ancora avvolto nel mistero. Dopo oltre due anni dalla sua scomparsa e dal ritrovamento del cadavere, le nuove perizie escludono l’ipotesi del suicidio e confermano l’intervento di terzi. L’iscrizione del marito nel registro degli indagati rappresenta una svolta decisiva nelle indagini, che potrebbero presto chiarire le circostanze della morte della 63enne triestina.