Funivia del Faito: Carmine Parlato una delle vittime, era il macchinista della cabina
L’uomo, dipendente Eav e padre di un figlio, ha perso la vita mentre svolgeva il suo lavoro. Si indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo

Una giornata che doveva essere dedicata al turismo e alla bellezza dei panorami campani si è trasformata in tragedia sul Monte Faito, dove una delle cabine della funivia che collega Castellammare di Stabia alla vetta, a circa 1100 metri sul livello del mare, è precipitata al suolo a causa della rottura di un cavo. A bordo c’erano cinque persone: due coppie di turisti stranieri e Carmine Parlato, 59 anni, macchinista della cabina e dipendente dell’EAV (Ente Autonomo Volturno).
Chi era Carmine Parlato
Nato a Napoli e residente a Vico Equense, Carmine Parlato era un uomo stimato dai colleghi e benvoluto nella sua comunità. Lavorava per l’EAV da molti anni: inizialmente era stato assegnato al deposito autobus di Sorrento, per poi essere trasferito alla funivia del Faito, dove svolgeva il ruolo di macchinista. Sposato e padre di un figlio di 22 anni, Carmine era una figura di riferimento per la sua famiglia. La moglie, avvisata della scomparsa dei contatti con la cabina, si è precipitata sul luogo dell’incidente, dove ha appreso la notizia devastante della morte del marito.
L’incidente: cabina precipitata dopo la rottura del cavo
L’incidente si è verificato intorno alle 14:30. Secondo le prime ricostruzioni, un cavo portante si è spezzato, provocando la caduta della cabina a monte. L’impatto è stato devastante e ha causato la morte di quattro persone, mentre una turista israeliana di 30 anni è sopravvissuta, seppur in gravi condizioni. Trasportata in eliambulanza all’ospedale del Mare di Napoli, è attualmente intubata nel reparto di rianimazione con fratture multiple agli arti inferiori. I medici hanno riferito che non ha riportato danni neurologici, ma resta sotto osservazione.
Soccorsi difficili a causa del maltempo
La macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente, ma le operazioni di ricerca e recupero sono state rese complicate dalla fitta nebbia e dalle condizioni meteorologiche avverse. Proprio in quelle ore, la Protezione Civileaveva diramato un’allerta meteo gialla per temporali, entrata in vigore alle 14. I soccorritori hanno dovuto lottare contro il tempo e la visibilità ridotta per raggiungere l’area del disastro.
Le indagini: aperto fascicolo per omicidio e disastro colposo
La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Al momento il fascicolo è contro ignoti. Le indagini sono affidate alla Polizia di Stato, con il commissariato di Castellammare di Stabia. Sul posto sono intervenuti il procuratore Nunzio Fragliasso, l’aggiunto Giovanni Cilenti e il sostituto Giuliano Schioppi, che hanno effettuato i primi sopralluoghi e disposto i rilievi tecnici.
Le reazioni istituzionali e il cordoglio
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si è recato sul luogo della tragedia, così come il procuratore Fragliasso. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato un report dettagliato sull’incidente per accertare eventuali responsabilità. Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso il proprio cordoglio, definendo la tragedia «sconvolgente». Parole di vicinanza anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein e dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha garantito il massimo supporto alle famiglie delle vittime.
Un impianto con una storia complessa
La funivia del Faito è molto amata dai turisti e nel solo 2024 aveva già fatto registrare oltre 100.000 passeggeri. Tuttavia, la sua storia è segnata da precedenti incidenti: il più grave risale al Ferragosto del 1960, quando un errore umano provocò la caduta di una cabina sulla ferrovia Circumvesuviana, causando quattro morti e 31 feriti. Dopo lunghi lavori di ammodernamento, l’impianto fu riaperto nel 2016. L’attuale stagione turistica era appena iniziata: la funivia era stata riattivata dieci giorni fa, dopo la chiusura invernale.
Una vita spezzata sul lavoro
La morte di Carmine Parlato, avvenuta mentre svolgeva il suo lavoro, è una ferita profonda per la sua famiglia e per tutta la comunità. Il suo nome resterà per sempre legato a questa ennesima tragedia che chiama in causa la sicurezza degli impianti e la responsabilità delle istituzioni. Ora si attende che la giustizia faccia piena luce sulle cause dell’incidente e individui eventuali negligenze o responsabilità.