Milano, accoltella il patrigno mentre dorme, la mamma dà l'allarme: arrestato 28enne
La confessione del giovane: «Lo avrei ammazzato di sicuro». Il 43enne ha avuto la prontezza di proteggersi e ha parato i colpi col braccio
Grave episodio di violenza domestica a Milano, dove un 28enne italiano è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. La vicenda è avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, 16 dicembre. Il giovane, con problemi legati alla dipendenza da alcol e droghe, ha attaccato il patrigno in due momenti distinti, usando prima un paio di forbici e successivamente un coltello con una lama di 27 centimetri.
L’uomo, un 43enne che convive con il giovane e la madre di quest’ultimo, è stato aggredito una prima volta all’arrivo del ragazzo, intorno alle 23, riportando ferite lievi. Deciso a non abbandonare la casa, il patrigno è andato a letto sperando che il 28enne si calmasse. Tuttavia, l’aggressione più violenta è avvenuta poco dopo, mentre l’uomo dormiva.
La prontezza del 43enne e l’arresto
Fortunatamente, il patrigno ha reagito prontamente durante il secondo attacco, riuscendo a proteggersi con il braccio dai colpi di coltello. Subito dopo, la madre del 28enne ha dato l’allarme, contattando le forze dell’ordine.
Quando gli agenti sono arrivati sul posto, il giovane ha chiesto freddamente: «Ma è morto?» e successivamente ha confessato: «Lo avrei ammazzato di sicuro». La polizia ha proceduto all’arresto, mentre il 43enne è stato trasportato in ospedale, dove è stato medicato e ricoverato. Per fortuna, non è in pericolo di vita.
Il profilo dell’aggressore
Il 28enne, già in cura per problemi di alcol e droga, viveva nell’appartamento insieme alla madre e al compagno di lei. Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato la furia omicida del giovane, ma il contesto di disagio familiare e le sue dipendenze sembrano aver avuto un ruolo cruciale.
L’episodio è ora oggetto di indagini approfondite da parte delle autorità, che stanno cercando di chiarire i dettagli dell’accaduto e il movente dell’aggressione. Nel frattempo, il giovane rimane in custodia, con accuse pesanti che potrebbero portare a una lunga condanna.
L’episodio sottolinea ancora una volta la necessità di interventi tempestivi per affrontare problemi legati a dipendenze e conflitti familiari, che spesso sfociano in episodi di estrema violenza.