Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

Nel consueto appuntamento settimanale su Facebook, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha risposto alle recenti dichiarazioni di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico. Schlein aveva espresso solidarietà ad alcuni esponenti del partito in seguito a presunti insulti da parte di De Luca. Quest'ultimo ha colto l’occasione per respingere le accuse, ricordando che lui stesso è stato oggetto di attacchi da parte di membri del PD per anni.

De Luca ha commentato: "Sono due anni che subisco attacchi personali da esponenti del Partito Democratico, anche da membri della segreteria nazionale. Suggerirei al segretario di non destinare la solidarietà a chi non la merita, ma a chi realmente lavora sul territorio per cambiare le cose".

Il governatore ha poi criticato alcune figure all’interno del suo partito, accusandole di essere espressione di trasformismo e inconsistenza politica. In un tono più provocatorio, ha sottolineato come, invece di confrontarsi con il governo Meloni, diversi esponenti del partito si siano concentrati nel criticare il suo operato in Campania.

Il paragone con Aldo Moro: "Era indispensabile"

Nel corso del suo discorso, De Luca ha toccato un argomento storico e politico delicato, facendo un paragone con la figura di Aldo Moro. Il governatore ha sottolineato come, sebbene nessuno sia eterno o indispensabile, ci siano delle eccezioni in situazioni particolari. "Nessuno è eterno o indispensabile", ha dichiarato De Luca, ma ha aggiunto che in alcuni casi, come quello di Aldo Moro, certe figure sono assolutamente necessarie.

De Luca ha spiegato che l'assassinio di Moro ha rappresentato un grave blocco per il processo politico italiano, e ha evidenziato l'importanza di valutare attentamente le responsabilità e il contributo di alcune personalità storiche. "Credo che nessuno direbbe a una personalità come Aldo Moro che non fosse indispensabile. La sua uccisione ha fermato un processo di valore straordinario".

L'intento di De Luca, nel richiamare la figura di Moro, è chiaro: difendere il proprio operato in Campania, sottolineando che, sebbene nessuno sia davvero indispensabile, in alcuni casi il lavoro che si sta svolgendo ha un impatto talmente importante che non può essere interrotto.

La replica a Meloni sui manifesti

De Luca ha poi affrontato la questione legata alla campagna di comunicazione della Regione Campania, che ha generato polemiche tra le forze politiche di maggioranza, e che la premier Giorgia Meloni ha indirettamente criticato. Meloni, parlando alla Camera del trasferimento dei migranti in Albania, ha accennato all’uso di fondi pubblici da parte di alcune Regioni per campagne di comunicazione, suscitando la replica di De Luca.

Il governatore ha difeso l'uso dei fondi europei per la promozione delle attività e dei risultati della Regione Campania. Ha chiarito che questi fondi prevedono capitoli specifici per la comunicazione e l'informazione e che, se non utilizzati, andrebbero persi. "Abbiamo deciso di utilizzare fino all'ultimo euro di fondi europei destinati alla comunicazione. Questi soldi, se non impiegati, si perdono".

De Luca ha concluso affermando che la sua amministrazione sta semplicemente comunicando i successi e le eccellenze della Campania, e che ciò potrebbe infastidire alcuni, ma che i dati e i numeri parlano chiaro. "Con i numeri non si può polemizzare", ha dichiarato, ribadendo la trasparenza del suo operato.

Considerazioni finali

Le dichiarazioni di Vincenzo De Luca riflettono la sua determinazione nel difendere il suo operato in Campania, sia dalle critiche interne del Partito Democratico, sia dalle osservazioni del governo nazionale. Il parallelo con Aldo Moro è un tentativo di enfatizzare il valore del suo lavoro e il suo impatto sulla Regione. Allo stesso tempo, la difesa dell'uso dei fondi per la comunicazione dimostra come De Luca sia attento a rispondere alle accuse che lo riguardano, ribaltando il discorso su efficienza e trasparenza.

La sua replica a Elly Schlein e Giorgia Meloni evidenzia la complessità del quadro politico attuale, con tensioni interne al Partito Democratico e contrasti con il governo centrale.

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