Maria Campai
Maria Campai

La comunità di Viadana è stata scossa dall'atroce omicidio di Maria Campai, giovane ragazza la cui vita è stata brutalmente spezzata da un coetaneo di soli 17 anni. 

Il giovane, ora in carcere, è accusato di aver compiuto l'omicidio a mani nude, dopo essersi documentato su internet su come uccidere. 

Dietro una facciata di apparente normalità, fatta di scuola e palestra, si nascondeva una realtà inquietante fatta di violenza e ossessioni macabre.

L'annuncio della morte di Maria Campai

Maria Campai è stata trovata senza vita dopo essere stata cercata per giorni. Il 17enne, accusato del suo omicidio, è ora in custodia cautelare nel carcere minorile Beccaria di Milano. La notizia della sua scomparsa e del terribile crimine ha scosso profondamente la comunità di Viadana, lasciando tutti senza parole di fronte a un gesto così crudele e inspiegabile.

Le ricerche web e i segnali inquietanti

Le indagini sul giovane omicida hanno rivelato particolari allarmanti. Il ragazzo aveva cercato su internet frasi come "come uccidere a mani nude", mostrando interesse per le arti marziali e altre tecniche di combattimento. Inoltre, sul suo profilo Instagram aveva pubblicato una foto accompagnata dalla scritta "Brian Moser", riferimento a un noto killer di una serie TV, dimostrando una fascinazione per figure di assassini. Il giovane, inoltre, aveva espresso ammirazione per Filippo Turetta, autore dell’omicidio di Giulia Cecchettin, con il messaggio "io sto col bravo ragazzo".

Le ricerche online del diciassettenne includono anche informazioni sul sesso estremo, un elemento che ha fatto emergere un quadro psicologico disturbante. Questi dettagli mettono in luce una premeditazione dietro il gesto e una volontà di comprendere "che cosa si prova a uccidere una persona", come avrebbe detto agli inquirenti durante l'interrogatorio. Questa frase, pur contestata dai suoi avvocati, si collega alle ricerche e alle sue dichiarazioni.

Il comportamento dopo l'omicidio

Ciò che rende ancora più agghiacciante il caso è il comportamento del ragazzo dopo l'omicidio. Mentre Maria Campai veniva cercata disperatamente, il giovane continuava la sua routine quotidiana: andava a scuola e in palestra, senza mostrare segni di turbamento. Aveva perfino inviato un messaggio falso alla sorella di Maria dal cellulare della vittima, fingendo che la ragazza fosse ancora viva, per tranquillizzarla.

Il corpo di Maria è stato trovato nel giardino di una villetta, coperto di foglie, vicino al garage della famiglia dell'assassino. Dopo averla uccisa, il ragazzo ha occultato il cadavere, dimostrando un sangue freddo che ha sconvolto gli investigatori. Inoltre, il cellulare di Maria non è stato ancora ritrovato: il giovane ha dichiarato di averlo gettato in un cassonetto poco dopo l'omicidio, rendendo le indagini ancora più complesse.

L'interrogatorio e le dichiarazioni dell'avvocato

Durante l'interrogatorio, il ragazzo ha mostrato segni di evidente stress emotivo. Il suo avvocato, Paolo Antonini, ha descritto il suo assistito come "molto provato" e ha cercato di minimizzare alcune delle dichiarazioni riportate sui giornali, etichettandole come "fantasie". Tuttavia, le prove emerse dalle ricerche su internet e il comportamento successivo all'omicidio sembrano delineare un quadro preciso e agghiacciante.

L'attesa per i risultati dell'autopsia

In queste ore, gli inquirenti attendono con ansia i risultati dell’autopsia sul corpo di Maria, eseguita presso l'ospedale Carlo Poma di Mantova. Dai primi esami sul cadavere sembra chiaro che la giovane sia stata uccisa a mani nude, come il ragazzo aveva precedentemente cercato di capire attraverso internet. L'autopsia fornirà ulteriori dettagli sulle modalità del delitto, confermando o meno le ipotesi degli investigatori.

Un caso che lascia tante domande

Mentre il paese di Viadana tenta di riprendersi da questa tragedia, rimangono molti interrogativi sul movente dietro questo terribile omicidio. La freddezza con cui il ragazzo ha agito e la sua ammirazione per figure violente indicano una mente inquietante e un animo tormentato, ma il perché di questo gesto rimane, per ora, senza risposta.

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