Silvana Sciarra è la nuova presidente della Consulta, alla cui guida torna quindi una donna a tre anni di distanza dall'esperienza di Marta Cartabia. Succede a Giuliano Amato, di cui è stata vicepresidente. Il suo mandato scadrà a novembre del 2023.

Eletta con un voto di scarto

L'elezione è stata determinata da un solo voto di scarto. Sciarra ha preso otto voti contro i sette andati a Daria De Pretis. La partita si è dunque giocata tra le due donne vice presidenti, dato che nessun voto è andato al terzo candidato Nicolò Zanon. L'Aula del Senato ha sottolineato con un applauso unanime la comunicazione dell'elezione. Come primo atto Sciarra ha confermato come vice presidenti Daria de Pretis e Nicolò Zanon.

Il profilo

Silvana Sciarra è la seconda donna al vertice della Corte costituzionale. Il 6 novembre del 2014 invece fu la prima donna ad essere stata eletta dal Parlamento giudice costituzionale. Professoressa ordinaria di Diritto del lavoro e di Diritto Sociale Europeo presso l'Università di Firenze e l'Istituto Universitario Europeo, classe 1948, Sciarra è nata Trani, ma a Bari è avvenuta la sua formazione. Si è laureata nell'ateneo del capoluogo pugliese, discutendo una tesi con il professore Gino Giugni, "padre" dello Statuto dei lavoratori.

Silvana Sciarra - La carriera universitaria

Si è sciluppata tra l'Italia e l'estero. Ha collaborato con la Commissione Europea in numerosi progetti di ricerca e è stata designata dal Consiglio dell'Unione Europea membro del comitato che dovrà dare un parere sull'adeguatezza dei candidati all'esercizio delle funzioni di giudice e di avvocato generale della Corte di giustizia. Ha ricevuto il dottorato di Ricerca in Legge Honoris Causa presso l'Università di Stoccolma nel 2006 e di Hasselt nel 2012 ed è stata per diversi anni co-direttore della rivista Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali. Alla Consulta, dove dal gennaio di quest'anno ha ricoperto il ruolo di vicepresidente, ha firmato la sentenza che a luglio ha dichiarato indifferibile la riforma delle norme sui licenziamenti, e la pronuncia che ha ritenuto discriminatoria la limitazione del bonus bebè ad alcune categorie di migranti. Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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