La Sanità incrocia le braccia, lunedì nero: medici e veterinari in sciopero per 24 ore
SANITA'. Oggi, un vasto sciopero nazionale di 24 ore coinvolgerà medici, veterinari e sanitari del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), come proclamato da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici. L'azione di sciopero vedrà lo stop a tutti i servizi della sanità ospedaliera e territoriale che non sono considerati urgenti, inclusi quelli legati a diagnosi e cure non essenziali.
Circa 25.000 interventi chirurgici programmati sono a rischio di essere cancellati, generando disagi negli ospedali e sul territorio. Le sigle sindacali coinvolte ritengono che questo sciopero sia indispensabile per inviare un messaggio chiaro al governo sulla necessità di sostenere il SSN. Si sottolinea la preoccupazione per la mancanza di supporto nella Legge di Bilancio e la tendenza a escludere dal pubblico impiego i professionisti necessari per il corretto funzionamento della sanità.
Sanità, sciopero nazionale
Le categorie coinvolte nello sciopero includono medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari. Le prestazioni funzionali considerate indispensabili verranno bloccate, con il potenziale di influire sulle prestazioni ospedaliere e territoriali, nonché sulla filiera agroalimentare.
Gli effetti dello sciopero includeranno il blocco delle sale operatorie, interruzioni dei percorsi prechirurgici, chiusura di ambulatori e consulenze differibili. Anche i servizi di radiologia, diagnostica di laboratorio, servizi psicologici e farmaceutici saranno interessati, insieme alle attività di igiene e sanità pubblica. Ciò potrebbe comportare un aumento dei tempi di attesa nei pronto soccorso.
I sindacati avvertono che questa è solo l'ultima in una serie di proteste, e in assenza di segnali chiari, la mobilitazione proseguirà nel 2024. Inoltre, il 18 dicembre, ci sarà un presidio di circa 100 medici di fronte al Ministero della Salute dalle 11:00 alle 13:00, con l'obiettivo di portare le richieste direttamente al ministro della Salute. Contestualmente, in molte Regioni si terranno iniziative per sensibilizzare i governi nazionali e regionali sulla grave crisi del SSN.