Ponticelli, travolta e uccisa da un tir sotto casa: Patrizia Maietta era uscita a fare la spesa
La morte di Patrizia Maietta riaccende il dibattito sulla pericolosità delle strade napoletane, ieri il dramma a Ponticelli
Napoli sta vivendo una vera e propria emergenza per quanto riguarda la sicurezza stradale. L'ultimo tragico episodio è avvenuto a Ponticelli, dove Patrizia Maietta, 67 anni, è stata investita e uccisa da un camion. Questo drammatico incidente è solo l'ultimo di una serie di investimenti pedonali che hanno visto la morte di otto persone dall'inizio dell'anno. La questione della sicurezza sulle strade del capoluogo partenopeo è diventata di estrema importanza, sollevando numerose polemiche e appelli per un intervento immediato.
A riportare la notizia è Il Mattino. Patrizia Maietta, sposata e madre di due figli, stava attraversando via Argine a Ponticelli, una zona che conosceva bene. Era una mattina come tante altre e Patrizia stava svolgendo le sue commissioni quotidiane. Stava attraversando la strada quando è stata investita da un autoarticolato condotto da un uomo di 55 anni. Secondo le prime ricostruzioni, l'incidente è avvenuto poco prima delle dieci del mattino all'incrocio tra via Argine e viale Margherita, un'area trafficata e nota per la sua pericolosità.
La dinamica dell'incidente
La polizia municipale di Napoli, sotto la guida del nuovo comandante Vincenzo Cirillo, ha esaminato le immagini delle telecamere di sorveglianza e raccolto testimonianze per ricostruire l'accaduto. Le indagini preliminari indicano che Patrizia Maietta stava attraversando la strada a pochi metri dalle strisce pedonali, tra le auto incolonnate in attesa del semaforo verde. Quando il semaforo è scattato, il camion ha iniziato a muoversi, non accorgendosi della donna che si trovava in un punto cieco. Il tragico impatto è stato inevitabile.
L'intervento delle autorità
Subito dopo l'incidente, i testimoni oculari hanno chiamato i soccorsi. Il camionista, inconsapevole dell'accaduto, ha continuato il suo percorso fino alla destinazione per il carico di materie plastiche. Solo al ritorno, pochi minuti dopo, è stato fermato dagli agenti della polizia municipale, informato dell'accaduto e sottoposto agli esami tossicologici di rito. La patente gli è stata ritirata e il mezzo è stato sequestrato per ulteriori accertamenti. Il comandante Cirillo ha sottolineato l'importanza delle testimonianze e delle immagini video che hanno permesso una rapida identificazione del veicolo.
L'incidente di Ponticelli non è un caso isolato. Solo pochi giorni prima, un giovane motociclista ha subito un grave incidente a Barra, perdendo una gamba. Questi eventi tragici evidenziano la pericolosità delle strade napoletane, spesso attraversate da mezzi pesanti e prive di adeguati sistemi di sicurezza. Le strade a scorrimento veloce di Napoli, specialmente nelle aree periferiche come Ponticelli e Barra, sono spesso prive di dissuasori di velocità e di infrastrutture che proteggano i pedoni.
Appelli per un piano di sicurezza stradale
L'incidente ha riacceso le discussioni sulla necessità di migliorare la sicurezza stradale a Napoli. Patrizio Gragnano, consigliere municipale di Ponticelli, ha espresso la sua preoccupazione in una nota ufficiale: "La città orientale è attraversata da strade a scorrimento veloce che sono prive di dissuasori e abitualmente frequentate da mezzi pesanti. Chiederemo al prefetto ed al sindaco un tavolo urgente per un piano veicolare che inibisca interi pezzi del territorio ai mezzi pesanti". L'appello di Gragnano riflette un sentimento diffuso tra i residenti delle zone più colpite, che chiedono misure immediate per prevenire ulteriori tragedie.
La frequenza degli incidenti stradali mortali a Napoli richiede interventi urgenti e concreti. Le amministrazioni locali devono collaborare per implementare un piano di sicurezza stradale che comprenda l'installazione di dissuasori di velocità, l'aumento della sorveglianza e l'applicazione di restrizioni ai veicoli pesanti nelle aree residenziali. Solo attraverso un'azione decisa e coordinata si potrà ridurre il numero di vittime e garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Fonte: Il Mattino