Chiara Ferragni, cosa c'è scritto nelle email con Balocco: «Le vendite del pandoro per pagare il cachet esorbitante»
Le email scambiate tra il team di Chiara Ferragni e Balocco, riguardanti i dettagli dell'operazione commerciale legata al pandoro Pink Christmas, sono ora parte del fascicolo del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza. L'analisi di queste comunicazioni sarà fondamentale per determinare la responsabilità dietro l'ipotesi di truffa aggravata, un'accusa respinta da entrambe le parti coinvolte: Chiara Ferragni e l'amministratrice delegata e presidente del gruppo dolciario Alessandra Balocco.
Le email datate settembre 2021, già acquisite dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, rivelano che la donazione legata al Pandoro Pink Christmas non aveva alcun legame con le vendite del prodotto.
Nel corso dello scambio di messaggi tra Balocco e il rappresentante di Fenice e TBS Crew, le società di Chiara Ferragni, emerge chiaramente la volontà del team Ferragni di includere la donazione come parte integrante dell'accordo per la campagna Pink Christmas.
Il comunicato ufficiale della campagna, diffuso a novembre 2022, ha subito revisioni da parte del team Ferragni rispetto alla proposta iniziale di Balocco. L'azienda dolciaria aveva suggerito di enfatizzare la collaborazione con l'imprenditrice digitale senza legare le vendite del pandoro all'iniziativa benefica, giudicando poco opportuna una correlazione tra vendite e donazione.
Il cachet esorbitante di Chiara Ferragni
Le email interne al team Balocco rivelano che l'azienda non voleva menzionare la donazione nel comunicato ufficiale e riteneva inopportuna la correlazione nei contenuti social diffusi dall'influencer. Inoltre, si fa menzione di un "cachet esorbitante" in relazione alle vendite necessarie per coprire gli onorari di Chiara Ferragni.
Il 14 novembre, una email interna sottolinea la necessità di attenzione all'attività benefica, che potrebbe esporre l'azienda a pubblicità ingannevole se collegata alle vendite. In risposta alle richieste del team Ferragni, si suggerisce che le vendite servano a coprire un cachet ritenuto eccessivo.
Infine, le modifiche proposte dal team Balocco per i post social di Chiara Ferragni, volte a sottolineare il sostegno al progetto benefico senza menzionare le vendite, sembrano non essere state effettuate.