mano di un neonato

Il lungo inverno della natalità in Italia sembra non avere fine, con il 2023 che segna un ulteriore record negativo. Secondo i dati Istat, i nuovi nati sono scesi a 379.890, con una diminuzione di 13.000 unità rispetto al 2022 (-3,4%). La crisi demografica si aggrava, con previsioni ancora più pessimistiche per il 2024. Questo trend pone l’Italia di fronte a una serie di sfide economiche e sociali, aggravate dall’invecchiamento della popolazione e dal calo della popolazione attiva.

Il calo delle nascite

Il 2023 ha visto una riduzione significativa delle nascite, con 379.890 nuovi nati, un calo di 13.000 rispetto al 2022. Il tasso di fecondità è tornato ai minimi storici di 1,2 figli per donna, un valore che non si registrava dal 1995. Rispetto agli anni ’90, quando le nascite erano principalmente dovute a donne italiane, oggi anche il contributo delle donne straniere è in declino. Tra gennaio e luglio 2024, ci sono state 4.600 nascite in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un chiaro segnale che la crisi non accenna a fermarsi.

Il contributo delle donne straniere

Uno degli elementi di preoccupazione è il calo delle nascite anche tra le coppie in cui almeno uno dei partner è straniero. Queste nascite, che coprono il 21,3% del totale, sono passate da 82.216 nel 2022 a 80.942 nel 2023. Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di nati stranieri (21,9%), seguita da Liguria, Lombardia e Veneto. Al Sud, il fenomeno è molto più contenuto, con Sardegna che segna il minimo (3,9%) e Abruzzo il massimo (10%).

L'Istat conferma il trend di lungo corso

L’Istituto nazionale di statistica sottolinea come questa diminuzione delle nascite faccia parte di un trend ormai consolidato. Dal 2008, anno in cui si registrarono 576.000 nascite, si è verificata una riduzione di quasi 200.000 unità (-34,1%). Ogni anno, in media, si perdono circa 13.000 nascite, con un tasso di variazione annuo del 2,7 per mille.

Diminuzione dei primogeniti

Nel 2023, il numero di primogeniti è diminuito del 3,1% rispetto al 2022, ritornando ai livelli del 2021. L'aumento registrato nel 2022 era legato a una breve ripresa, probabilmente dovuta ai progetti riproduttivi rinviati durante la pandemia. Anche i secondi figli sono in calo (-4,5%), così come i figli di ordine successivo (-1,7%).

Il calo della natalità in Italia è un problema ormai strutturale, con effetti tangibili su diversi aspetti della vita economica e sociale. Se il trend non si invertirà, il Paese dovrà affrontare conseguenze pesanti, sia in termini di sostenibilità del sistema pensionistico che di capacità di crescita economica.

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