Coronavirus, per la Fase 2 spunta anche un "Decreto bambini". Ecco di cosa si tratta.
Ci si è preoccupati delle corse dei runner e delle passeggiate dei cani. Ma bambini e adolescenti? Chi pensa a loro chiusi in casa in quarantena da settimane? E a tutti quei piccoli in situazioni di disagio sociale ed economico? Non ci sono solo la scuola a distanza e le cartolerie riaperte. Di certo non possono bastare, già solo al quel milione e 200mila di minorenni che vive in stato di povertà e che senza neanche più la scuola rischia di restare completamente abbandonato a se stesso e spesso in case con situazioni a rischio. Ecco perché bambini e adolescenti rappresentano «un’ulteriore urgenza» che un gruppo di parlamentari vuole affrontare proponendo un «Decreto bambini» da collegare al prossimo Decreto Aprile che includa una tutela complessiva dei diritti socio-educativi dei più piccoli, soprattutto nella Fase 2.
«Occuparsi di loro significa occuparsi del futuro dell’Italia»
Alcuni deputati e senatori di Pd, Cinque Stelle e Gruppo Misto hanno chiesto un incontro al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per proporre una «serie di proposte chiare e organiche, che nascono dall’ascolto e dal confronto con il Terzo Settore e le associazioni attive nel campo della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza». Firmatari della lettera inviata al premier sono Rosa Maria Di Giorgi (PD), Paola Boldrini (PD), Vanna Iori (PD), Michela Montevecchi (M5S), Vittoria Casa (M5S), Paolo Lattanzio (M5S), Flavia Piccoli Nardelli (PD), Emanuela Rossini (Misto), Paolo Siani (PD). «Sappiamo - scrivono i parlamentari - che il premier condivide con noi la convinzione che occuparsi con maggiore attenzione delle bambini e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi sia fondamentale per prendersi cura del futuro del nostro Paese». Il primo incontro ci sarà già la prossima settimana e l’idea è di riuscire ad avere uno «spazio» nel Decreto aprile.
«500 milioni da destinare ai più piccoli»
«Chiederemo uno stanziamento di 4-500 milioni di euro», spiega la deputata Pd Rosa Maria Di Giorgi membro anche delle commissioni Cultura e Infanzia e adolescenza della Camera. Quello che serve, chiarisce, «è una presenza ancora più forte sul campo di operatori che possano aiutare e intervenire nelle situazioni più difficili: la quarantena per migliaia di minori rischia di peggiorare situazioni già molto a rischio, in più senza le ore a scuola, questi bambini sono abbandonati a loro stessi». Non tutti hanno le capacità né le possibilità economiche di usufruire della didattica a distanza, per esempio. «Incredibile - dice la Di Giorgi - che nessuno abbia considerato troppo il problema dei bambini chiusi in casa, lo diremo al presidente Conte».
Più servizi sul territorio, operatori nelle case
Per la fase 1, i parlamentari propongono un rafforzamento dei servizi sociali e delle associazioni del Terzo settore: «Dovranno andare nelle case, supportare le famiglie e prevenire le situazioni di rischio». Ma poi bisognerà pensare anche alla Fase2 dei più piccoli, che significa «potenziare luoghi per far fare attività ai bambini, dalle scuole, agli oratori, allo sport: i più piccoli devono uscire, non si può pensare di continuare a tenerli chiusi dentro le case». Anche perché i luoghi di lavoro verranno riaperti. E allora, si chiede la deputata, «come si può immaginare di tenere chiuse le scuole e mandare a lavorare le mamme? Forse già si dà per scontato che le donne restino a casa e perdano quindi il lavoro? Le donne rischiano di pagare il prezzo più alto del Covid19 e così anche i loro figli». Fonte: Corriere Leggi anche Decreto aprile da 60 miliardi: ci sono Reddito emergenza, imprese e turismo. Seguici su Facebook 41esimoparallelo