Napoli, tre giovanissimi uccisi in due settimane: “La vita è bella, non buttatela”
Tufano, Romano e Correra, il più grande aveva solo 19 anni. Dolore e rabbia in città: il messaggio di Gigi D'Alessio, Nino D'Angelo e Geolier
Nelle ultime ore, Napoli è stata scossa da una tragedia che ha portato via un’altra giovane vita. Arcangelo Correra, diciottenne di grande vitalità e sogni, è morto in circostanze drammatiche, colpito da un proiettile durante un momento che doveva essere di gioco e spensieratezza. La sua morte è stata un colpo per la comunità napoletana, che si trova a fare i conti con l’ennesima perdita e con un problema sociale sempre più urgente: la diffusione della violenza tra i giovani.
La tragedia di Arcangelo Correra e il dolore della famiglia
Il giovane Arcangelo Correra, 18 anni, si trovava con alcuni amici quando è stato colpito da un proiettile. La dinamica dell’incidente, secondo le ricostruzioni attuali, sembra riguardare un gioco finito tragicamente, con i ragazzi che maneggiavano delle pistole. Purtroppo, il proiettile ha ferito Arcangelo in modo irreparabile, e nonostante il trasporto d’urgenza all’ospedale “Pellegrini”, il giovane non è sopravvissuto a causa della grave emorragia.
Renato Caiafa, cugino diciannovenne di Arcangelo, si trova ora in stato di fermo e avrebbe confessato la sua responsabilità nell’incidente, lasciando il cugino agonizzante all’ingresso dell’ospedale prima di fuggire. Questa drammatica vicenda ha acceso una forte riflessione nella città di Napoli, in particolare tra coloro che cercano di portare un messaggio di speranza e positività ai giovani.
L’appello accorato di Gigi D’Alessio: “Fate capire ai vostri figli il valore della vita”
Dopo la morte di Arcangelo Correra, Gigi D’Alessio, uno dei volti più amati della musica napoletana, ha lanciato un messaggio toccante sui social, invitando i genitori a trasmettere ai propri figli il rispetto e il valore della vita. Su Instagram, D’Alessio ha scritto: “Non so darmi una spiegazione a tutto questo. Oggi muoiono ragazzi poco più che bambini, che dovrebbero ancora giocare, e invece il loro giocattolo preferito è diventato la pistola”.
Il cantante ha ricordato la sua recente visita all’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon, dove ha visto bambini lottare con tutte le forze contro la malattia. “Ho visto il loro attaccamento alla vita, e la speranza a cui ognuno di loro si aggrappa,” ha aggiunto D’Alessio. Concludendo il suo messaggio, ha esortato i genitori: “Portate i vostri figli a visitare quei bambini in ospedale, fategli capire che valore ha la vita. Dio vi ha regalato la vita, non buttatela. La vita è bella, non è un gioco. Nun pazziate c’o fuoco, pecché o fuoco abbruciarrà pe sempe dint’o core vuoste, je chi ve vo bene.”
Le reazioni di Geolier, Nino D’Angelo e Andrea Sannino: la voce della musica napoletana
Al cordoglio si sono uniti altri artisti napoletani, come Geolier, Nino D’Angelo e Andrea Sannino, che hanno espresso il loro dolore e il loro sconcerto. Il rapper Geolier, famoso tra i giovani, ha pubblicato su Instagram un messaggio citando la canzone “Terra Mia” di Pino Daniele, un grido di dolore per la sua terra: “Terra mia il tuo popolo ti sta umiliando a colpi di pistola. Ancora un’altra vittima… ancora un’altra volta. Basta.” La sua presa di posizione è stata netta, e ha ripreso il tema anche in un’esibizione allo stadio Meazza di Milano, dove ha ribadito il dolore che Napoli sta vivendo.
Nino D’Angelo, leggenda della musica napoletana, ha commentato con amarezza: “Chiedo scusa a questi tre ragazzini che non abbiamo saputo difendere… Siamo tutti responsabili. Ognuno di noi si deve fare un esame di coscienza.” D’Angelo ha posto l’accento sul senso di responsabilità collettiva, unendosi all’appello per una riflessione seria su ciò che sta accadendo tra i giovani napoletani.
Andrea Sannino ha aggiunto il suo messaggio sui social con un’amara constatazione: “Bottino di guerra anno 2024. Buongiorno da Napoli, oggi aveva 18 anni. Ci aggiorniamo domani. Chiediamo aiuto.” Un richiamo forte e incisivo, che riflette la stanchezza per la violenza dilagante.
Napoli in lutto: un appello collettivo per fermare la violenza
La tragedia di Arcangelo Correra è solo l’ultimo di una serie di episodi che stanno sconvolgendo Napoli. I messaggi degli artisti non sono solo parole di cordoglio, ma veri e propri appelli a fermare questa spirale di violenza che colpisce i giovani e mette a rischio il futuro della città. La comunità napoletana si trova ora di fronte alla necessità di un cambiamento culturale, un richiamo forte a preservare il valore della vita e a creare un futuro di pace e speranza.