La candidata a Sindaco di Napoli Alessandra Clemente ha attaccato a gamba tesa il suo avversario Gaetano Manfredi accusandolo di impegno nullo in qualità di ministro per la città che vorrebbe guidare. Secondo la figlia di Silvia Ruotolo, nota vittima di camorra, il candidato della sinistra non avrebbe apportato nessun miglioramento a Napoli durante il suo mandato.

L'attacco della Clemente a Manfredi

Queste le parole della Clemente al programma radiofonico Barba e Capelli: "Oggi saremo in consiglio comunale per l’approvazione di progetti come il recupero di Palazzo Penne e l’istituzione della consulta popolare della sanità pubblica. Stiamo lavorando per arrivare all’approvazione del bilancio in giunta entro la fine di questo mese. Negli scorsi giorni è stato varato il provvedimento 'sostegni bis' e grazie all’enorme lavoro di denuncia portavo avanti negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi arriverà a Napoli il 40% dei fondi stanzianti per i comuni, per un totale di oltre 240 milioni di euro."

"Non potrà fare niente per Napoli"

"Ma non basta e dobbiamo continuare a richiedere ciò che è dovuto. Sono settimane che sento il candidato Manfredi ripetere che mancano risorse speciali per Napoli, che in caso di elezione non potrà fare niente per Napoli. Questa è esattamente la situazione in cui si è trovata ad amministrare la nostra giunta ed ora questi fondi rappresentano la nostra battaglia vinta per la città. Ho sempre ritenuto che Sergio D’Angelo non sarebbe andato fino in fondo è avrà trovato qualcosa in cambio del suo ritiro."

"Non ricordo sue battaglie"

"Le mie parole d’ordine saranno coerenza e verità. Se dico una cosa la faccio. Se non riesco do delle spiegazioni. Manfredi è stato ministro con questo governo e in quel ruolo non ricordo nessuna sua battaglia per questa città. Io non punto il dito verso il singolo candidato, ma verso le forze politiche che lo sostengono all’insegna del trasformismo, degli accordi di potere e dei calcoli personali. Io invece rivendico una squadra per la città e non per noi stessi. Maresca si è presentato con l’idea di un progetto civico invece poi ha portato a Napoli il carroccio, la Lega di Matteo Salvini. Mi rammarica che Maresca per fare politica abbia aperto la porta a Salvini. Io penso che di un sindaco ci si debba fidare e che la città ha già pagato prezzi troppo alti per conflitti politici e trasformismi".  Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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