Caso Paragon: Salvini chiede chiarezza sui presunti scontri tra servizi segreti
Il ministro minimizza il coinvolgimento italiano e annuncia chiarimenti durante la sua visita in Israele
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Il caso Paragon continua a far discutere e solleva interrogativi sulla sicurezza informatica e sulle operazioni segrete tra Stati. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha commentato la vicenda, definendola una questione che necessita di chiarezza, parlando di presunti scontri interni ai servizi di intelligence.
Salvini prende le distanze: "Non so nulla, serve trasparenza"
Intervenendo durante una conferenza stampa della Lega sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, Salvini ha dichiarato:
"Non conosco la società in questione, non ci ho mai avuto a che fare, non ha mai collaborato con realtà a me vicine o conosciute e quindi non so cosa rispondere, onestamente."
Ha poi aggiunto che la priorità è fare chiarezza sulle reali dinamiche del caso, sottolineando la sua preoccupazione per le pagine di giornali piene di rivelazioni su presunti regolamenti di conti tra agenti segreti.
"Che ci siano paginate quotidiane dove agenti segreti attaccano altri agenti segreti, invece di difendere l'interesse nazionale, questo sì è preoccupante."
Cos’è Paragon: il software spia che colpisce senza lasciare traccia
Paragon è un software di sorveglianza avanzata, noto anche come Graphite, creato dall’azienda israeliana Paragon Solutions. Questo spyware è in grado di infettare dispositivi senza che il proprietario compia alcuna azione, sfruttando vulnerabilità di applicazioni come WhatsApp.
Dallo scandalo è emerso che il software ha colpito almeno 90 dispositivi in 13 Paesi dell’Unione Europea, tra cui Germania, Spagna, Austria, Portogallo e Belgio.
In Italia, gli smartphone di Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e di Luca Casarini, capo missione di Mediterranea Saving Humans, risultano infettati dallo spyware, alimentando il dibattito sul monitoraggio illecito delle comunicazioni.
Spyware e intelligence: Salvini parlerà con Israele
Il leader della Lega ha annunciato che cercherà ulteriori chiarimenti direttamente in Israele, dove si recherà lunedì. Durante la visita, il ministro chiederà informazioni sulle modalità di utilizzo del software e sul coinvolgimento di agenzie internazionali in attività di sorveglianza digitale.
"Su spyware o Paragon evito di dire cose che non conosco, ma sono in Israele lunedì e chiederò qualcosa a loro."
Il contesto internazionale: Paragon sotto i riflettori
Paragon Solutions è stata acquisita nel dicembre 2024 dal fondo americano AE Industrial Solutions, con un investimento di 900 milioni di dollari. L’acquisto ha aumentato i timori che il software possa essere utilizzato per attività di sorveglianza su larga scala, sollevando questioni relative alla privacy e alla sicurezza nazionale.
WhatsApp ha già identificato e segnalato il problema, collaborando con le autorità per contenere il rischio di ulteriori attacchi.
Mentre il caso Paragon continua a suscitare polemiche, il governo italiano cerca di prendere le distanze dalla vicenda. Salvini, pur dichiarando di non avere informazioni dirette, ha espresso la necessità di fare luce sulla situazione per garantire la sicurezza e la stabilità del Paese.
Resta da vedere se la sua visita in Israele fornirà risposte chiare o se il caso continuerà a restare avvolto nel mistero.