CALTANISETTA. Morta uccisa da una zecca a 23 anni. La febbre alta da giorni, quell'infezione acuta, la corsa e il trasferimento all'ospedale di Palermo per cercare di salvarle la vita, Erika non ce l'ha fatta.
I fatti
Si chiamava
Erika Pagliaro, 23 anni morta al Policlinico di Palermo dopo essere arrivata in gravissime condizioni dall’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.
La ragazza, originaria di San Cataldo, come riporta il SecoloXIX, aveva la febbre da diversi giorni e gli è stata diagnosticata una coagulazione intravascolare disseminata con grave compromissione multiorgano. Non si esclude che a causare il decesso possa essere stata una rickettsiosi per la puntura di una zecca.
Sui Social si è scatenata una ridda di congetture relative al fatto che la giovane si fosse vaccinata con la seconda dose a maggio. In molti si sono mobilitati nel cercare un nesso.
Una polemica incomprensibile, dato che le analisi di laboratorio sulla giovane individueranno con certezza le cause della morte di Erika Pagliaro. Infatti, la puntura di zecca lascia nell’organismo tracce inconfondibili.
La puntura di zecca - Cinquemila casi l’anno in Europa
Circa cinquemila casi sono segnalati ogni anno in Europa. I sintomi includono sintomi simil-influenzali, febbre alta, forte mal di testa, nausea, vomito e mal di schiena. La malattia infetta il sistema nervoso centrale in circa il 30% dei casi, il che può portare a paralisi e nel 1-2% dei casi alla morte.(IlSecoloXIX)
Napoli, infermiere vaccinato con doppia dose, muore di Covid: era stato in vacanza in Sardegna. Gabriele lascia moglie e figli
NAPOLI. Un dramma che ha colpito l'intera città e l'ospedale il Cotugno di Napoli. Un infermiere, vaccinato sei mesi fa con doppia dose Pfizer, è morto per Covid.
Il 63enne aveva scoperto di essere positivo al virus dopo la vacanza in Sardegna con i suoi familiari, spiega Il Mattino.
Si tratta di uno dei casi del virus (probabilmente in una delle sue varianti più aggressive) che riesce a bucare lo scudo del vaccino, andando a colpire in maniera grave e in questo caso mortale un organismo vivente.
I Fatti
Vaccinato al Cotugno sei mesi fa, con doppia dose di Pfizer, come tutto il personale sanitario dell’ospedale, in pensione da due, in vacanza in Sardegna da metà luglio con tutta la famiglia,
Gabriele Napolitano, 63 anni, infermiere di sala operatoria dell’Azienda dei Colli, non ce l’ha fatta a superare l’infezione contratta nell’isola.
Un caso sfortunato, uno dei pochissimi in cui lo scudo vaccinale viene bucato dalle varianti del virus che circolano in questo momento in Italia soprattutto in Sicilia e Sardegna: la sua famiglia è stata tutta contagiata ma ha superato la malattia senza troppi problemi.
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