Non è solo teppismo, non è solo stupidità. E non è neanche solo criminalità.

Difficile definire il gesto degli anonimi lanciatori di sassi che ieri hanno messo un'ambulanza della cooperativa «Misericordia di Casoria» fuori uso, centrando con una grossa pietra uno dei vetri degli sportelli posteriori del mezzo di soccorso, impegnato nell'effettuare a domicilio tamponi anti-coronavirus per conto dell'Asl Napoli 2 Nord.

Un compito gravoso, delicato, importantissimo.

Ma del tutto indifferente al gruppetto di criminali, che si sono esibiti nella fitta sassaiola mentre all'interno del mezzo, in quel momento fermo in un'area di sosta, due infermieri stavano effettuando quella particolare, lunga e complicata vestizione medica necessaria per proteggersi dal virus. Spaventati, sotto choc e colti di sorpresa i due operatori sanitari, già abbastanza sotto stress perché impegnati in un lavoro a rischio di contagio, hanno immediatamente contattato la direzione della cooperativa che ha inviato a stretto giro un altro mezzo medico e riportato in garage l'ambulanza, che con il vetro rotto per i rigidi protocolli di sicurezza è diventata inservibile.

Un gesto quella sassata

Scagliata con tanta forza da rompere un vetro ad alta resistenza, che non solo ha reso non più operativo, in un momento così delicato, un mezzo di soccorso ora in attesa del pezzo di ricambio, ma ha aperto scenari davvero inquietanti. Qualche giorno fa il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese aveva inviato ai prefetti una lettera nella quale si chiedeva che fosse attuata un'attenta attività di monitoraggio per «contenere le manifestazioni di disagio che possono verosimilmente avere risvolti anche sotto il profilo dell'ordine e sicurezza pubblica perché considerava la titolare del Viminale - non c'è solo la criminalità organizzata in agguato. Il rischio che a insinuarsi nelle maglie della crisi economica e a pilotare atti di rivolta e di violenza possano essere anche le organizzazioni estremiste è molto alto». Ma per ora tutte le piste sono aperte. L'unica a non convincere è che ad agire sia stata una babygang: troppo pesante le pietre utilizzate, troppa forza per scagliarle tanto da fare danni.

«Ho sporto una dettagliata denuncia ai carabinieri»

Dice al telefono Stefano Riccardi, rappresentante legale e presidente della Misericordia di Casoria - su quanto accaduto.  Non è la prima volta - dice Riccardi - che subiamo danni e veniamo attaccati ma è davvero assurdo che capiti in momento così delicato. Siamo impegnati nell'effettuare tamponi a domicilio per conto dell'Asl, tra i cinquanta e i settanta al giorno, che poi provvediamo a consegnare al Cotugno. Ora abbiamo un veicolo fuori servizio e in questo momento ogni risorsa è fondamentale». Servono maggiori controlli e chiunque ostacoli il lavoro dei medici e degli infermieri dovrà subire pene severe». (IlMattino) Leggi anche: Coronavirus. Casati Modignani: «Tanti bauscia si chiedono “perché è successo a Milano e non a Napoli?”» Seguici su facebook: 41esimoparallelo
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