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WASHINGTON – Donald Trump starebbe valutando una esenzione temporanea dai dazi per le case automobilistiche, una mossa volta a dare tempo al settore per riorganizzare le catene di approvvigionamento e riportare la produzione da Canada, Messico e altri Paesi direttamente negli Stati Uniti. La notizia ha fatto subito volare in Borsa i titoli dei big del comparto automotive, spinti dall’ipotesi di un alleggerimento fiscale strategico per il settore.

Ma se da un lato le auto respirano, dall’altro restano sotto minaccia i settori dei chip e dei farmaci, cruciali per la sicurezza nazionale. E si aggiunge una nuova tensione commerciale con il Messico, dopo che l’amministrazione americana ha annunciato un dazio del 21% sui pomodori messicani, con il rischio di innescare una nuova escalation agroalimentare.

Cina, ritorsione sulle terre rare

In risposta al clima sempre più teso, la Cina ha bloccato l’export di diversi elementi critici delle “terre rare”, quei 17 minerali fondamentali per l’industria tecnologica, dall’elettronica alla difesa. Una mossa che potrebbe mettere sotto pressione numerose filiere occidentali già fragili.

L’Ue apre al dialogo: “Serve un accordo giusto”

Sul fronte europeo, il commissario al Commercio Maros Sefcovic ha ribadito l’apertura dell’Unione a un’intesa equilibrata: “L’Ue è pronta a un accordo giusto, inclusa la reciprocità attraverso zero tariffe sui beni industriali. Ma servirà un significativo sforzo da entrambe le parti”, ha precisato dopo un incontro a Washington con il suo omologo americano Lutnick.

L’allerta del FMI: “I rischi geopolitici restano elevati”

Intanto, il Fondo Monetario Internazionale lancia un allarme: “I rischi geopolitici globali restano elevati”, con timori crescenti per il loro potenziale impatto sulla stabilità macroeconomica mondiale. Una preoccupazione condivisa anche dai mercati, che monitorano con attenzione ogni mossa nei dossier commerciali Usa-Cina-Ue.

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