Roberto Castelli rivendica il concetto di Padania libera, mentre la Lega riapre la discussione sull'Autonomia differenziata

"Padania libera" e Autonomia differenziata, i due concetti rivendicati da Roberto Castelli, figura storica della Lega Nord, tornano a far discutere. Castelli sottolinea che, nonostante il cambiamento avvenuto nel partito negli ultimi trent'anni, l'ideale della Padania libera è ancora vivo e dovrebbe includere non solo le regioni del Nord Italia, ma anche la parte settentrionale delle Marche.

L'Autonomia differenziata rappresentava uno dei principi fondamentali del primo periodo della Lega Nord, che mirava a ridistribuire i poteri dal governo centrale alle regioni. Il partito, nato come presidio locale, ha subito trasformazioni significative nel corso degli anni, raggiungendo alti consensi con Matteo Salvini come leader.

Tuttavia, la propaganda della Lega Nord, guidata da Salvini, ha perso parte della sua efficacia, e il partito ha perso il sostegno di alcuni sostenitori fedeli come Castelli, che sostiene che la "stagione di Salvini" sia finita.

In questo contesto, il segretario della Lega Nord, insieme al ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, ha riaperto la sfida dell'Autonomia differenziata come una riforma irrinunciabile per il partito. L'obiettivo è ridefinire il rapporto tra lo Stato centrale e le entità locali, dando maggiore autonomia alle regioni. Tuttavia, il percorso verso l'approvazione della legge si presenta complesso e lungo.

Attualmente, la legge di attuazione dell'Autonomia differenziata si trova in Parlamento, ma le diverse commissioni competenti alla Camera e al Senato hanno rallentato il processo. Nel frattempo, è emersa la discussione sui Livelli essenziali di prestazione (Lep), che rappresentano uno standard di qualità minimo che ogni regione deve garantire. Una Cabina di regia valuta le diverse situazioni regionali in tutto il paese.

Per procedere, è necessaria l'approvazione dell'Aula in merito alla legge di attuazione e saranno richiesti 6 mesi per la valutazione dei Lep da parte della Cabina di regia. Successivamente, il governo dovrà emanare un decreto per ogni Lep, che sarà sottoposto nuovamente alla valutazione della Conferenza unificata e del Parlamento.

Dopo queste fasi, inizieranno i negoziati tra il governo e le regioni. Ogni governatore invierà una proposta a Roma elencando le materie su cui la regione intende ottenere l'autonomia. Si arriverà così a un'intesa preliminare, che sarà la base per le discussioni finali. L'approvazione finale richiederà una maggioranza assoluta in Parlamento.

Il percorso verso l'Autonomia differenziata si presenta quindi come una sfida complessa per la Lega Nord e per l'Italia nel suo complesso. La riforma potrebbe ridefinire il rapporto tra il governo centrale e le regioni, dando loro maggiori poteri e prerogative.

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