Da martedì 21 aprile, Le Iene tornano su Italia1.

Il programma di Davide Parenti, ovviamente, non si presenterà agli spettatori nella solita veste. Non ci sarà il pubblico, come previsto dalle disposizioni sanitarie previste per arginare la diffusione del Coronavirus. Inoltre la trasmissione non sarà condotta dallo studio ma, secondo quanto anticipato, il timone sarà in mano agli inviati. Davide Parenti, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha ammesso che non è stato facile confezionare le nuove puntate. Non è più possibile, infatti, fare inchieste incalzando qualcuno con il microfono. Tutti gli incontri sono avvenuti previo appuntamento.

Il ricordo di Nadia Toffa

Lo scorso anno, il programma ha perso una delle inviate e conduttrici più amate: Nadia Toffa. La quarantenne ha perso la sua battaglia contro il cancro. Davide Parenti ha ricordato il duro lavoro fatto insieme a lei e ha confidato di sentire forte la sua mancanza: “Con Nadia abbiamo condiviso passioni di vita dalla mattina alla sera, successi e frustrazioni. Era favolosa, era parte di noi. Ci manca, Nadia ci manca”.

Le Iene, ampio spazio all'emergenza Coronavirus

Come facilmente prevedibile, gran parte dei servizi saranno dedicati all'emergenza Coronavirus che sta affliggendo l'Italia. Davide Parenti parla addirittura del 70%. Inoltre, ha anticipato che i suoi inviati hanno fatto un giro nelle strutture sanitarie dismesse della regione Lombardia. Secondo quanto dichiara, alcune sarebbero ormai fatiscenti, altre invece in ottime condizioni. Il programma che riprende martedì 21 aprile, tenterà anche di intrattenere con degli scherzi. Il primo vedrà protagonista Michelle Hunziker: "Organizzare uno scherzo in queste condizioni è una nuova sfida". L'appuntamento è il martedì, alle ore 21:20. Come sempre su Italia1.(Fanpage) Leggi anche: Si finge infermiere e supera un posto di blocco: poi si vanta sui social, denunciato. Seguici su facebook: 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Il rischio contagio è a casa: solo uno su venti fa la quarantena in caserma o in hotel.