Sanità: nuove cure e prestazioni gratuite dal 30 dicembre con il Decreto Tariffe
L'aggiornamento dei Lea include oltre 3mila prestazioni, dalla PMA alle protesi avanzate, ma restano criticità per autismo ed endometriosi.

Dal 30 dicembre entreranno in vigore le nuove cure gratuite o con ticket garantite dal Servizio Sanitario Nazionale grazie al Decreto Tariffe, approvato a novembre dopo un iter durato quasi un decennio. L’aggiornamento riguarda oltre 3mila prestazioni di specialistica ambulatoriale e assistenza protesica, che non venivano riviste rispettivamente dal 1996 e dal 1999.
L'impatto economico stimato è di 502,3 milioni di euro per la specialistica e 47,6 milioni per la protesica.
Le nuove prestazioni e cure garantite
Il decreto introduce numerose terapie avanzate e dispositivi moderni, tra cui:
- Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) con tariffe aggiornate, ispirate al modello Emilia-Romagna.
- Radioterapia stereotassica e adroterapia.
- Enteroscopia con microcamera ingeribile.
- Apparecchi acustici digitali e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento oculare.
- Protesi tecnologiche per arti superiori e inferiori, ausili per la mobilità e calzature ortopediche.
- Diagnosi della celiachia e screening neonatali per specifiche patologie.
- Videocapsule monouso per diagnosi di patologie intestinali.
Tra le altre novità, figurano anche la revisione delle tariffe per interventi come la cataratta e nuove prestazioni oculistiche.
Le reazioni delle associazioni
Cittadinanzattiva, tramite la segretaria Anna Lisa Mandorino, ha espresso soddisfazione:
“Il traguardo del 30 dicembre è importantissimo: si sbloccano una serie di diritti rimasti sospesi per i cittadini. Restano però fuori prestazioni rilevanti come quelle per l’endometriosi, la fibromialgia e il supporto dietetico per patologie croniche come il diabete.”
Mandorino ha inoltre ribadito l’importanza di una revisione biennale dei LEA e di un monitoraggio efficace delle prestazioni erogate a livello nazionale e regionale.
Le criticità: l'autismo resta escluso
Dura la critica dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo), che denuncia l’esclusione delle terapie psico-educative ABA (Analisi Applicata del Comportamento). L’associazione sottolinea come questa decisione violi la sentenza del Consiglio di Stato del 6 ottobre 2023, che ha sancito la piena esigibilità dell’ABA a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
“Il decreto dimentica l’autismo, nonostante le sentenze chiare sulla necessità di queste terapie.”
Un passo avanti tra luci e ombre
L'entrata in vigore del Decreto Tariffe rappresenta un passo avanti significativo per l’aggiornamento delle prestazioni sanitarie, rimaste ferme per oltre due decenni. Tuttavia, le criticità sollevate dalle associazioni dei pazienti evidenziano come alcune esigenze, tra cui quelle relative all’autismo e ad altre patologie croniche, restino ancora inesplorate.