Sangiuliano al Tg1 su Maria Rosaria Boccia: «Avevamo relazione. Meloni ha respinto dimissioni»
Il Ministro della Cultura si confessa: «Non sono ricattabile». Poi le scuse in lacrime a moglie e premier
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha rilasciato un’intervista esclusiva al Tg1, rivelando dettagli sulla sua relazione con Maria Rosaria Boccia e affrontando le recenti accuse che hanno scosso il governo.
Durante l'intervista, Sangiuliano ha offerto una panoramica completa della vicenda, dichiarandosi non ricattabile e sottolineando come la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia respinto le sue dimissioni, invitandolo a "dire sempre la verità".
La Relazione con Maria Rosaria Boccia: Dettagli e Controversie
Sangiuliano ha confessato che la relazione con Maria Rosaria Boccia è iniziata "un po' di tempo dopo la nostra conoscenza" avvenuta all'inizio di maggio. La relazione, di natura affettiva e sentimentale, si è conclusa a fine luglio. Tuttavia, l'ex ministro ha riconosciuto che potrebbero emergere chat private relative alla loro relazione, definendo però come un reato la loro eventuale diffusione pubblica.
Il ministro ha precisato che l'incontro con Boccia è avvenuto durante una manifestazione politica di Fratelli d'Italia a Napoli, presentati da amici comuni. Questo rapporto, inizialmente di lavoro, è successivamente evoluto in qualcosa di più personale, portando Sangiuliano a valutare la possibilità di nominarla come consigliera a titolo gratuito. Tuttavia, la procedura di nomina è stata interrotta a causa di un potenziale conflitto di interessi, sia per la natura della loro relazione che per altri motivi professionali.
Le Scuse Pubbliche e il Supporto di Meloni
Nel corso dell’intervista, Sangiuliano, visibilmente commosso, ha chiesto scusa pubblicamente a sua moglie, definendola "una persona eccezionale", e ha espresso il suo rammarico per l'imbarazzo causato alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al governo. Nonostante la complessità della situazione, Meloni ha respinto le dimissioni del ministro, rassicurandolo e invitandolo a chiarire pubblicamente la verità dei fatti.
Sangiuliano ha ribadito di essere pronto a dimettersi qualora la premier glielo chiedesse, ma ha anche sottolineato che nessun euro dei cittadini italiani è stato speso in maniera impropria e che nessun documento riservato è stato diffuso. In merito alle voci su presunti documenti riservati legati al G7, Sangiuliano ha negato qualsiasi violazione, spiegando che le informazioni diffuse riguardavano solo aspetti marginali e già pubblicati.
La Dinamica della Mancata Nomina di Boccia
Il ministro ha chiarito che la procedura di nomina di Boccia non è mai stata completata. Dopo aver consultato legali e il capo di gabinetto, Sangiuliano ha deciso di interrompere il processo, inviando una mail ufficiale per bloccare la nomina. Secondo il ministro, la decisione di non procedere non è stata influenzata unicamente dal loro rapporto sentimentale, ma anche da altri rilievi professionali. Ha inoltre specificato che il contratto, di cui Boccia potrebbe essere in possesso, non è stato controfirmato, rendendo di fatto nulla la nomina.
Le Implicazioni Politiche e Personali
L’intera vicenda ha suscitato un forte dibattito politico e mediatico. Sangiuliano ha voluto ribadire la sua integrità, sottolineando che la sua posizione non è indagata e che le sue azioni sono sempre state orientate alla trasparenza e all'onestà. La vicenda evidenzia quanto sia delicato l’equilibrio tra vita personale e incarichi pubblici, soprattutto in posizioni di rilievo come quella di un ministro.
Conclusivamente, mentre la situazione evolve, Sangiuliano si impegna a proseguire il suo lavoro con la massima serietà, forte del supporto ricevuto dalla premier e della consapevolezza di aver agito nel rispetto delle regole. Tuttavia, resta il peso delle scuse pubbliche alla famiglia e ai collaboratori, un segnale della difficile situazione emotiva e personale che il ministro sta attraversando.