Paracadutista muore dopo il lancio: è Luca Spiller, la vittima, aveva 43 anni. L'incidente simile a quello di Pietro Taricone
Nel corso di un tentato "gancio basso" durante il suo atterraggio, Luca Spiller, un appassionato paracadutista e operaio di 44 anni di Bussolengo (Verona), ha perso la vita sabato scorso. Questa manovra, simile a quella che aveva portato alla tragica morte di Pietro Taricone, il celebre protagonista della prima edizione del Grande Fratello nel 2010, ha avuto un esito fatale per Spiller, lasciando dietro di sé la moglie e due figli.
Spiller si era recato presso l'aeroporto privato di Boscomantico, appena fuori da Verona, con un gruppo di amici nel tardo pomeriggio, poco prima delle 16, per godere di un lancio in paracadute, un'attività che praticava regolarmente dal 2021. In quell'anno, aveva partecipato con successo a un corso promosso dalla Scuola paracadutisti dell'aeroporto, accumulando un considerevole numero di lanci, raggiungendo un "livello intermedio" di esperienza con circa 200 lanci.
Tuttavia, al terzo lancio, dopo essere uscito dall'aereo "Pilatus" insieme ad altre nove persone, qualcosa è andato terribilmente storto.
Secondo la ricostruzione iniziale fornita dal Centro di paracadutismo, Spiller sembra essere uscito dalla traiettoria corretta, rendendosi conto che non sarebbe riuscito ad atterrare nel punto desiderato. Di conseguenza, ha deciso di concludere il volo all'interno di un campo privato situato dietro il campo scuola. Tuttavia, la sua altitudine era evidentemente troppo bassa per eseguire una virata efficace e atterrare con sicurezza, poiché la vela del paracadute era troppo bassa rispetto al suo corpo. Questa situazione ha portato a un impatto orizzontale devastante da cui Spiller non ha potuto recuperare, causandone la morte istantanea.
La scena della tragedia
Presa in carico dalle autorità, compreso il personale del Suem 118 e la polizia scientifica, con il medico legale che ha constatato il decesso di Spiller. I compagni di paracadutismo di Spiller hanno lanciato l'allarme dopo aver notato il suo errore nella traiettoria di atterraggio, ma purtroppo era troppo tardi per evitarne l'incidente mortale.
Il mondo del paracadutismo è stato colpito da un profondo cordoglio per la perdita di Luca Spiller, un abituale frequentatore del centro Skydive. La campionessa di paracadutismo e dirigente della Scuola paracadutistica dell'aeroporto di Boscomantico, Anna Madinelli, ha espresso il suo sgomento, mentre l'istruttore Marco Tosoni ha cercato di spiegare l'accaduto, descrivendolo come un "errore umano". Ha sottolineato che la manovra del "gancio basso," che comporta il ritorno del paracadutista in posizione verticale per atterrare in piedi, richiede un'altezza minima di almeno cinquanta metri dal suolo.
L'incidente di Luca Spiller
Causato dalla decisione di Spiller di tentare un'azione disperata una volta fuori pista. Tosoni ha suggerito che Spiller potrebbe aver cercato di tornare indietro a causa della sua preoccupazione per non raggiungere il punto di atterraggio desiderato, ma ha commesso l'errore di non considerare adeguatamente l'altitudine critica a cui si trovava.
Tuttavia, il dibattito rimane aperto sulla possibile causa dell'incidente. Tosoni ha suggerito che la "botta al suolo" subita da Spiller potrebbe essere stata un fattore significativo nella tragica perdita, anche se la velocità del volo non sembrava eccessiva, considerando che Spiller utilizzava una vela di dimensioni più grandi.
In ogni caso, la comunità del paracadutismo rimane sgomenta per la perdita di Luca Spiller, un individuo appassionato e dedicato a questa emozionante attività. La tragedia serve come un doloroso promemoria dell'importanza di seguire rigorosamente le procedure di sicurezza e di prendere decisioni consapevoli durante l'esperienza del paracadutismo.