Chiara Jaconis, individuata la casa dalla quale è caduta la statuetta
Il papà elogia Napoli: «Medici fantastici, ho cancellato i pregiudizi»
La morte di Chiara Jaconis, la giovane padovana di 30 anni uccisa da una statuetta precipitata da un balcone a Napoli, ha scosso l’opinione pubblica e ha avviato un'indagine per omicidio colposo.
L'incidente è avvenuto durante un giro turistico nei Quartieri Spagnoli della città partenopea. La statuetta, definita "oggetto killer", ha colpito la testa della giovane turista, provocandone la morte dopo meno di due giorni di ricovero presso l’Ospedale del Mare di Napoli.
Identificata la Provenienza della Statuetta
Le indagini condotte dalla Procura di Napoli si sono recentemente focalizzate sulla casa dalla quale è caduta la statuetta. I poliziotti della Squadra Mobile, insieme ai commissariati San Ferdinando e Montecalvario, hanno identificato il luogo da cui l'oggetto è precipitato. Ora, gli investigatori stanno esaminando se ci siano state carenze nella vigilanza e nella sicurezza del balcone da cui è caduto l'oggetto. Questo potrebbe chiarire le responsabilità dell’incidente e stabilire se ci siano state negligenze da parte dei proprietari dell’immobile.
L'ipotesi principale che guida l’indagine è quella della mancata vigilanza, che avrebbe permesso alla statuetta di precipitare e causare la tragedia. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, dopo che inizialmente era stato considerato un reato di lesioni colpose gravissime. La salma di Chiara Jaconis resta a disposizione del PM per l’autopsia, che dovrà fornire ulteriori dettagli sulle cause del decesso.
Il Dolore del Padre e il Riconoscimento ai Medici di Napoli
Gianfranco Jaconis, padre di Chiara, ha condiviso il suo dolore e la sua gratitudine per il personale medico dell’Ospedale del Mare di Napoli. Visibilmente commosso, Jaconis ha ringraziato pubblicamente i medici e paramedici che hanno tentato di salvare sua figlia, esprimendo il suo apprezzamento per l’umanità e la professionalità dimostrate.
In una dichiarazione rilasciata ai media, Gianfranco Jaconis ha ammesso di aver avuto pregiudizi nei confronti della città e del suo sistema sanitario. “Quando mi hanno detto che dovevo venire a Napoli, avevo alcuni pregiudizi,” ha dichiarato, “pensavo di arrivare in un ospedale fatiscente. Ma ho trovato un ospedale moderno e, soprattutto, medici e paramedici che hanno dimostrato grande umanità oltre alla loro professionalità.”
Jaconis ha sottolineato quanto sia stato toccato dalla dedizione del personale sanitario, esprimendo il suo riconoscimento e il suo orgoglio per l'eccellenza dei servizi medici che ha trovato a Napoli. “Ho rivisto tutti i miei pregiudizi,” ha continuato, “e ho trovato un ospedale favoloso con una umanità che, pur avendo fiducia, toccare con mano è diverso. Complimenti a Napoli, alla sanità campana e a questi fantastici medici.”
Le Conseguenze e le Prossime Fasi dell’Indagine
Le indagini proseguono per chiarire le dinamiche dell'incidente e accertare le eventuali responsabilità legate alla sicurezza dell’immobile da cui è caduta la statuetta. Le autorità continueranno a esaminare le prove e a valutare se le condizioni del balcone e la vigilanza sullo stesso abbiano contribuito all’accaduto.
L'indagine per omicidio colposo rappresenta una fase cruciale per stabilire le eventuali colpe e prevenire simili incidenti in futuro. Nel frattempo, il caso di Chiara Jaconis continua a suscitare grande attenzione e solidarietà, mentre la sua famiglia affronta il dolore della perdita e il riconoscimento per l’impegno dei professionisti della salute di Napoli.