«Giulia presa a calci mentre era a terra, lei chiedeva aiuto»: così è avvenuta l’aggressione
La vicenda della scomparsa di Giulia Cecchettin e del suo ex fidanzato Filippo Turetta prende una svolta scioccante con l'iscrizione di Turetta nel registro degli indagati, accusato di tentato omicidio. L'attenzione si concentra su un video proveniente dalle telecamere di sorveglianza della Manufactures Dior in via V Strada a Fossò, il quale rivela dettagli agghiaccianti dell'aggressione subita da Giulia.
L'aggressione definita come un atto di estrema violenza, durante il quale Turetta ha colpito Giulia con calci mentre era a terra, cercando in modo inequivocabile di cagionarne la morte per evitare che fuggisse. L'agenzia di stampa AdnKronos ha avuto accesso alle carte giudiziarie e riporta che dopo i colpi a terra, Giulia ha invocato aiuto mentre Turetta la costringeva a spostarsi in un'altra area con la propria auto.
La giovane ha tentato di fuggire
Ma Filippo l'ha rincorsa e colpita nuovamente alle spalle da Turetta. Il video mostra chiaramente la violenza dell'aggressione, il tentativo di impedire la fuga di Giulia e infine il caricamento del corpo della giovane nell'auto di Turetta, che si allontana immediatamente dal luogo del tragico evento.
La Procura ha risposto emettendo un mandato di arresto europeo (MAE) per Turetta al fine di estendere le ricerche su larga scala. Le indagini ora si concentrano sull'analisi del sangue, dei capelli e dello scotch rinvenuti sul luogo dell'aggressione per fornire ulteriori elementi alla ricostruzione dei fatti.
Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi
Ha sottolineato che, nonostante l'accusa di tentato omicidio, l'obiettivo primario resta la ricerca dei due giovani scomparsi. Nel frattempo, la famiglia di Giulia mantiene la speranza che la giovane sia ancora viva, mentre le ricerche si estendono da Venezia all'Alta Pusteria in Austria.
La giornata di venerdì segnata da nuove perquisizioni nella casa di Turetta a Torreglia, con il sequestro di materiale informatico inviato ai carabinieri dei Ris. L'obiettivo è comprendere se Filippo premeditava l'aggressione. L'avvocato difensore di Turetta, Emanuele Compagno, dichiara che al momento non gli è stato notificato un capo d'accusa e che i genitori del giovane sono profondamente provati.
La famiglia di Giulia Cecchettin
attraversa un periodo di dolore intenso, ma lo zio Andrea lancia parole di speranza, esprimendo la volontà di perdonare ogni cosa nel caso in cui Giulia tornasse a casa. La ricerca della Fiat Grande Punto nera continua, con l'ultimo avvistamento certo a Ospitale di Cortina. La speranza di ritrovare i due ragazzi scomparsi resta viva, mentre l'indagine cerca di gettare luce su ogni dettaglio della notte dei misteri.