Semaforo verde per il bonus vacanze, ma è già bagarre.
L'agevolazione esclude chi prenota (e salda) i soggiorni di villeggiatura attraverso le piattaforme online come Booking.com e Airbnb, penalizzando così il mercato degli affitti dei case-vacanza. La misura vale 2,4 miliardi di euro: gli albergatori tuttavia sono scettici e temono che circa un terzo delle risorse possa rimanere inutilizzato per effetto delle poche partenze. Più nel dettaglio il bonus dà diritto a uno sconto massimo di 400 euro sul corrispettivo da pagare, a cui si sommano fino a 100 euro di credito d'imposta.
L'obbiettivo è di aiutare il turismo, settore che genera il 13 per cento del prodotto interno lordo tricolore, a risollevarsi. Così il ministro per i Beni culturali e il turismo Dario Franceschini: «Previsto un contributo non superiore a 500 euro per le spese sostenute per soggiorni in ambito nazionale in alberghi, campeggi, villaggi e bed and breakfast».
Ma i giganti del turismo digitale, snobbati dal decreto Rilancio, non ci stanno
E si scagliano contro il divieto di ricorrere a intermediari diversi da agenzie di viaggio e tour operator. «Il governo ha messo in campo interventi significativi e positivi per il turismo, primo tra tutti il bonus vacanza, ma la modalità scelta discrimina le persone che prenotano e pagano immediatamente sui portali telematici», si lamenta il country manager per l'Italia di Booking.com, Alberto Yates. Sull'altra sponda del fiume Federalberghi.
Il presidente dell'associazione degli albergatori Bernabò Bocca spiega al Messaggero:
«Il bonus non deve essere intermediato altrimenti le strutture ricettive, già in crisi, dovranno fare i conti pure con i costi di commissione delle piattaforme online, che possono arrivare al 25 per cento. Sull'efficacia della misura tuttavia nutriamo più di un dubbio: il governo ha stanziato quasi due miliardi e mezzo per il bonus vacanze, ma riteniamo che alla fine verrà utilizzato un miliardo al massimo.
La decisione di destinare il beneficio alle famiglie con un valore Isee pari o inferiore a 40 mila euro rischia di rivelarsi un boomerang: non è affatto detto infatti che l'incentivo basti a spingere i nuclei con redditi medio-bassi a partire in vacanza quest'anno». E in effetti secondo un'analisi di Confcommercio appena il 20 per cento degli italiani preparerà i bagagli questa estate. «Forse sarebbe stato meglio concedere un aiuto meno importante, di 300 euro, ma esteso a tutte le famiglie», conclude il presidente di Federalberghi.
IL MECCANISMO
L'importo del contributo è modulato in base alla numerosità del nucleo familiare: 500 euro per le famiglie composte da 3 o più soggetti, 300 per le famiglie di due persone e 150 per i nuclei di una persona. Il bonus, dunque, sarà riconosciuto anche ai single, sebbene in misura minore rispetto alle famiglie.
Il beneficio, utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare, potrà essere speso dal 1 luglio al 31 dicembre del 2020. Per poter usufruire dell'agevolazione le spese devono essere sostenute in un'unica soluzione e il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o da altro documento commerciale recante il codice fiscale del soggetto che intende beneficiare del credito.
Infine, gli albergatori che accetteranno di effettuare lo sconto in virtù del bonus vacanze potranno rientrare della somma il mese successivo portandola in detrazione o altrimenti potranno cedere il credito d'imposta a banche o fornitori. Il bonus vacanze è la punta di diamante delle misure dedicate al turismo nel decreto Rilancio, ma se il buongiorno si vede dal mattino allora non è detto che l'incentivo sia davvero in grado di sortire l'effetto sperato.
WEB TAGLIATO FUORI
Sulla stessa linea d'onda di Booking.com un altro colosso del calibro di Airbnb. «Auspichiamo che l'esclusione delle piattaforme dalla misura venga eliminata, affinché la misura abbia successo sarebbe più semplice propendere per la distribuzione di voucher vacanza alle famiglie da utilizzare in tutte le strutture ricettive e alloggi a uso turistico».
Ha rilevato ieri nel corso di un un'audizione in commissione Industria al Senato il country manager italiano della multinazionale Giacomo Trovato. Insomma, le agenzie online sono sul piede di guerra. Il governo però chiude per adesso all'ipotesi di rimuovere il divieto di prenotazione online.(IlMattino)
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