Influenza aviaria, l'allarme della virologia Capua: "Salto di specie è già avvenuto"
L'appello della virologa per affrontare con serietà un rischio globale in continua evoluzione
Ilaria Capua, virologa di fama internazionale e Senior Fellow of Global Health alla Johns Hopkins University – SAIS Europe, lancia un appello urgente dalle pagine del Corriere della Sera: il virus H5N1 dell'influenza aviaria rappresenta una minaccia che non può essere ignorata. Conosciuta per essere stata la prima, quasi vent'anni fa, a caratterizzare il ceppo africano del virus e renderlo “open source” nella GenBank, la virologa sottolinea la necessità di una risposta globale e tempestiva.
L'evoluzione del virus H5N1
Il virus H5N1 ha subito importanti mutazioni negli ultimi trent'anni, aumentando la sua capacità di infettare nuovi ospiti, inclusi gli esseri umani. La natura altamente mutevole del virus facilita i cosiddetti spillover, ovvero i salti di specie, che rappresentano un rischio crescente.
La sorpresa del 2024: l'infezione nei bovini
Ilaria Capua sottolinea come la grande sorpresa del 2024 sia stata la capacità del virus H5N1 di infettare i bovini. «Un virus, per infettare un animale o una persona, ha bisogno di recettori specifici. Pensavamo che i bovini non li avessero», spiega la virologa.
Il rischio di pandemia
Capua avverte che se la specie colpita fosse stata umana, ci troveremmo di fronte a una pandemia globale. «Ogni volta che il virus passa attraverso un mammifero, acquisisce mutazioni che possono renderlo più efficace nell'infettare l'uomo e trasformarlo a sua volta in un vettore per altre persone», avverte.
Un rischio ancora contenuto, ma da monitorare
Nonostante l'allarme, Capua sottolinea che al momento il rischio di infezione diretta per gli esseri umani è relativamente basso. Tuttavia, il virus potrebbe evolversi ulteriormente e diventare capace di trasmettersi da uomo a uomo con maggiore efficacia.
La necessità di azioni preventive
Secondo Capua, le azioni preventive sono state insufficienti. «Dopo i primi focolai nei bovini, bisognava agire immediatamente, mettendo sotto sequestro gli allevamenti per evitare l'espansione del virus», afferma.
Prepararsi al passaggio del virus all'uomo
La virologa sottolinea l'urgenza di prepararsi adeguatamente: bisogna valutare la disponibilità di dosi di vaccino, la loro efficacia contro ceppi variati di H5N1 e la capacità di sviluppare rapidamente nuovi vaccini. Anche l'efficacia dei farmaci antivirali deve essere analizzata.
Conclusione: un monito per il futuro
L'appello di Ilaria Capua non deve restare inascoltato. La preparazione e la prevenzione sono essenziali per evitare che l'influenza aviaria possa trasformarsi in una pandemia globale. Investire nella ricerca e nella salute pubblica è l'unica strada per proteggere la popolazione mondiale da una minaccia sempre più concreta.